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a cura di Carlo Bolpin, Paola Cavallari, Chiara Puppini
Abbiamo deciso di trattare “la prostituzione” per gli aspetti etici e politici messi in discussione dall’industria del sesso, incrementatasi negli ultimi anni con tecnologie online. Si è così accentuata una cultura che lede la dignità degli esseri umani, ponendo in atto una prassi nociva per le relazioni, con pericoli nella formazione dei giovani.
Il numero affronta pertanto un argomento non solo complesso, ma per lo più posto sotto un pudico silenzio, segno di opportunistica indifferenza e rimozione. Per varie ragioni:
1. è tema tabù; lambisce le aree della vita intima e della sfera sessuale; per cui il bon ton, il pudore e la riservatezza preferiscono evitarlo;
2. è tema in cui si può scivolare in derive da evitare: riprovazione moralistica, visioni oscurantiste, o riduzione a questioni di decenza e pubblico decoro;
3. è tema assai controverso e divisivo, in più aree.
Ci si potrebbe augurare che tali prospettive divergenti costituiscano una ricchezza: per ora sembra arduo, ma non perdiamo la speranza.
in dialogo con Brunetto Salvarani, teologo e autore del libro e con Sandro Ventura, comunità ebraica di Firenze Shir Hadash, ebraismo progressivo
Articoli di giovani studiose su una selezione di pagine delle più grandi intellettuali del Novecento
La costruzione della futura nuova moschea a Torino rappresenta un passo significativo verso l'inclusione e il dialogo interculturale nella città. Questo progetto non solo offre uno spazio di culto per la comunità musulmana, ma si configura anche come un simbolo di apertura e rispetto reciproco tra diverse fedi e culture.
Uno degli aspetti più apprezzati della nuova moschea è la sua architettura moderna e accogliente, che si integra armoniosamente nel contesto urbano.
La struttura è stata progettata per essere non solo un luogo di preghiera, ma anche un centro di aggregazione sociale e culturale. Questo approccio multidimensionale permette di promuovere attività educative, eventi culturali e iniziative di dialogo interreligioso, contribuendo così a rafforzare i legami tra le diverse comunità presenti in città.
di Andrea Grillo e Luigi Mariano Guzzo
«Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito» (Ap 1,19).
La liturgia della domenica in albis, celebrata il giorno dopo le esequie di papa Francesco, ci ha suggerito di scrivere questo volume: scriviamo le cose che abbiamo visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito.
di Franco Ferrari, presidente Associazione Viandanti, da www.viandanti.org, editoriale online del 15 aprile 2025
Il Cammino sinodale italiano continua. Dopo la Seconda Assemblea, tenuta in Vaticano nell’Aula Nervi dal 31 marzo al 3 aprile scorsi, l’Assemblea generale dei vescovi italiani della fine del maggio prossimo avrebbe dovuto concludere il percorso con l’approvazione di un documento finale da inviare alle diocesi per l’attuazione delle decisioni prese.
Un esito a sorpresa
Il meccanismo si è però inceppato perché i partecipanti a questa Seconda Assemblea hanno bocciato il testo articolato in 50 Proposizioni raccolte sotto il beneaugurante titolo “Perché la gioia sia piena” e ne hanno chiesto la riscrittura.
di Mariacristina Cacco, sorella della Comunità monastica di Marango
Siamo giunti anche quest’anno a Pasqua e sentiamo la necessità di fermarci, fare silenzio e nutrirci di parole di Risurrezione per vincere la rassegnazione di fronte a un tempo malato di indifferenza, arroganza, violenza.
In questo smarrimento, l’ascolto della Parola del Signore ci può aiutare a ritrovare il senso dell’essere umani, la via della sapienza e della speranza.
L’evangelista Giovanni riserva un ruolo di primo piano alla figura di Maria di Magdala, una donna che sa stare sotto la croce, incontra per prima il Risorto e diventa la prima testimone e destinataria dell’annuncio pasquale ai discepoli, l’apostola degli apostoli come qualcuno la definisce.
di Franco Ferrari, dal sito www.viandanti.org - editoriale online del 24 marzo
“Costruendo insieme la Chiesa sinodale”: sotto questo auspicio la Rete sinodale Chiesa italiana si è data appuntamento ad Assisi nei giorni 22 e 23 febbraio. Un’assemblea nazionale con 160 partecipanti, che si sono confrontati con l’intento di dare un contributo alla “Seconda assemblea sinodale delle Chiese in Italia”, che si terrà a Roma dal 31 marzo al 3 aprile.
Il Cammino sinodale della Chiesa italiana sta, infatti, giungendo alla sua conclusione: la Seconda assemblea sinodale dovrà discutere e votare un testo di Proposizioni, che poi verrà trasmesso all’Assemblea Generale della CEI (26-29 maggio p.v.) per la definizione del Documento finale, che le oltre 200 diocesi italiane saranno chiamate a recepire.
di Andrea Grillo, pubblicato il 22 aprile 2025 nel blog Come se non
Non vi è dubbio che si possa anche essere disinteressati alla teologia espressa da un papa. E che si voglia restare alla sua simpatia o alla sua apertura. Ma credo che sia giusto non perdere di vista il valore teologico del papato che si è appena compiuto. In mezzo a tanti discorsi, spesso generici, approssimativi e vuoti, una analisi che si muove limpidamente in questa direzione mi pare sia quella pubblicata oggi, 22 aprile, sul “Messaggero”, col titolo (parziale) “La piramide rovesciata dei laici nella Chiesa”, a firma di Luca Diotallevi, dalla quale vorrei iniziare la mia breve riflessione. La lettura muove da una prima osservazione: il pontificato di Francesco ha avuto due caratteristiche fondamentali: il suo riferimento al Concilio Vaticano II e la esigenza di “inaugurare processi”. Potremmo dire: riprendere il grande processo conciliare, per continuare in quella direzione.
di Sandro Bergantin
Guglielmo Minervini ricordava in un opuscolo delle edizioni La Meridiana del 1995, che don Tonino era solito attingere immagini e metafore per semplificare e impreziosire anche le strutture concettuali più complesse a quel giacimento di sapienza ebraica che sono I racconti dei Chassidim di Martin Buber: la parola del profeta è libera come lo spirito. Ho più volte pensato in questi anni che ci separano dalla morte di don Tonino (20 aprile 1993), che cosa avrebbe detto oggi nei confronti degli avvenimenti tragici che minacciano la pace, di fronte alla mancanza di empatia e alla corsa verso una anestesia generale mentre è in atto un genocidio di intollerabile violenza. Certo, molte cose sono cambiate. Ma se ricordiamo le sue parole e le ascoltiamo leggendo i giornali o vedendo le tv, balza subito una straordinaria attualità.
di Maurizio Ambrosini, in lavoce.info del 1 aprile 2025
È una sentenza a tutela dei diritti umani quella della Cassazione sul caso Diciotti. La Corte ha ribadito l’obbligo di soccorso in mare. E il salvataggio dei naufraghi si conclude con lo sbarco, che deve avvenire nel più breve tempo possibile.
Il caso Diciotti
La sentenza della Corte di Cassazione sul caso Diciotti è stata trascinata dalla polemica politica su un terreno secondario e sfruttabile a fini propagandistici: quello del risarcimento economico a favore del profugo eritreo che, ingiustamente trattenuto a bordo della nave, ha avuto la forza di resistere attraverso i diversi gradi di giudizio per arrivare al pronunciamento del massimo organo giudiziario. Con grande dignità ha dichiarato che quel risarcimento, 1.600 euro secondo le stime, nemmeno lo chiederà allo stato italiano. Ha voluto invece difendere un principio, che la Corte ha nitidamente affermato.
di Carlo Bolpin
Il giovane pastore Dietrich Bonhoeffer (Breslavia 1906 - 1945 impiccato nel campo di Flossenbürg) è un convinto nazionalista a favore della teologia della guerra giusta per la difesa del proprio popolo. Successivamente afferma un pacifismo radicale in base a solide motivazioni evangeliche ed etiche, in conseguenza alla meditazione biblica, in particolare, sul Discorso della montagna. Considera ovvio quel pacifismo cristiano, che aveva combattuto animosamente, e giunge a una nonviolenza radicale, che nega la necessità di armarsi in nome della sicurezza.
Bonhoeffer, come segretario per i giovani della World Alliance (Unione mondiale per l’amicizia fra le Chiese), alla conferenza sulla pace che si tiene il 26 luglio 1932 a Ciernohorskè Kupele, in Cecoslovacchia, condanna la guerra affermando con decisione che il cristiano non può prestare servizio militare.
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Femminismo terrone, per un’alleanza dei margini
di Claudia Fauzia e Valentina Amenta
TLON 2024
Pace
di Arianna Arisi Rota
Il Mulino 2024
Il suicidio di Israele
di Anna Foa
Laterza 2024