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a cura di Carlo Bolpin, Paola Cavallari, Chiara Puppini
Abbiamo deciso di trattare “la prostituzione” per gli aspetti etici e politici messi in discussione dall’industria del sesso, incrementatasi negli ultimi anni con tecnologie online. Si è così accentuata una cultura che lede la dignità degli esseri umani, ponendo in atto una prassi nociva per le relazioni, con pericoli nella formazione dei giovani.
Il numero affronta pertanto un argomento non solo complesso, ma per lo più posto sotto un pudico silenzio, segno di opportunistica indifferenza e rimozione. Per varie ragioni:
1. è tema tabù; lambisce le aree della vita intima e della sfera sessuale; per cui il bon ton, il pudore e la riservatezza preferiscono evitarlo;
2. è tema in cui si può scivolare in derive da evitare: riprovazione moralistica, visioni oscurantiste, o riduzione a questioni di decenza e pubblico decoro;
3. è tema assai controverso e divisivo, in più aree.
Ci si potrebbe augurare che tali prospettive divergenti costituiscano una ricchezza: per ora sembra arduo, ma non perdiamo la speranza.
di Anna Foa, in "Avvenire" del 28 maggio 2025
Credo che oggi sia necessario e importante manifestare nelle piazze perché Israele fermi la distruzione di Gaza e il massacro dei suoi abitanti, perché tutti gli ostaggi siano liberati e si avviino delle serie trattative di pace che portino, in un modo o nell’altro, alla nascita di uno Stato palestinese. Sappiamo bene che questa prospettiva ha due nemici: in primo luogo il governo razzista e fanatico di Netanyahu, pronto a fare un numero infinito di morti tra i palestinesi per evitare di porre fine alla guerra, di affrontare le sue responsabilità e di accettare la nascita dello Stato palestinese. In secondo luogo, inversamente e specularmente, Hamas, ugualmente contraria alla nascita di uno Stato palestinese e in lotta per la creazione di una Palestina dal fiume al mare, priva di ebrei. Oggi, di questi due oppositori della pace, chi tiene il coltello dalla parte del manico, chi uccide senza posa civili, chi affama vecchi e bambini, è Israele. Per questo è sul suo governo che bisogna soprattutto fare pressione, con tutti gli strumenti possibili.
"Aggiornamenti Sociali" ha pubblicato delle schede informative sui cinque referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza su cui dobbiamo esprimerci, attraverso il voto, domenica 8 e lunedì 9 giugno.
di Piero Antonio Carnemolla, pubblicato in Viandanti
Come vivere una vita buona con e per gli altri
all’interno di istituzioni giuste
Paul Ricoeur
Nei giorni 8 e 9 del prossimo mese di giugno tutti i cittadini italiani saranno chiamati ad esprimere, con il loro voto, se confermare o abrogare cinque leggi che, a parere dei proponenti il referendum, hanno lo scopo di riconoscere e rafforzare i diritti dei lavoratori in materia di lavoro oltre a quello di ridurre da dieci a cinque anni il riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri che già risultano residenti nel nostro paese.
della Comunità di Marango di Caorle (VE)
Presidente Meloni,
la Comunità monastica di Marango, con sede nella Parrocchia del Ss. Nome di Maria in Caorle (Ve), unita a tante persone del territorio, desidera sottoporre il dolore, lo sconcerto e la preoccupazione per l’attuale devastante situazione che si consuma nella Striscia di Gaza.
Oltre all’insistenza dei bombardamenti e del crudele uso delle armi contro civili innocenti, assistiamo ad una più grave crudeltà con la privazione di cibo, acqua ed assistenza
sanitaria. L’assedio israeliano alla Striscia, dove è in atto una catastrofe umanitaria senza precedenti, ci è comunicato giornalmente da alcune famiglie di Gaza con le quali siamo in contatto diretto, permettendoci di essere, almeno, di supporto psicologico a queste persone.
di Maurizio Ambrosini in "Avvenire", 14 maggio 2025
Il quesito referendario dell’8-9 giugno relativo alla durata della residenza richiesta per acquisire la cittadinanza italiana (da 10 a 5 anni) è l’occasione per una riflessione sul significato di questo fondamentale istituto delle democrazie moderne, centrale nella regolazione dei rapporti dello Stato con gli individui. Grazie alla cittadinanza, questi si emancipano dalla condizione pre-moderna di sudditi: possono concorrere alle decisioni con il voto, ricevendo un incentivo importante a identificarsi con la comunità nazionale e ad assumere i doveri relativi. La cittadinanza diventa così il perno dell’appartenenza e della solidarietà nazionale: il collante che tiene insieme i membri della nazione, li fa sentire solidali fra loro, e li distingue dai non-cittadini.
La costruzione della futura nuova moschea a Torino rappresenta un passo significativo verso l'inclusione e il dialogo interculturale nella città. Questo progetto non solo offre uno spazio di culto per la comunità musulmana, ma si configura anche come un simbolo di apertura e rispetto reciproco tra diverse fedi e culture.
Uno degli aspetti più apprezzati della nuova moschea è la sua architettura moderna e accogliente, che si integra armoniosamente nel contesto urbano.
La struttura è stata progettata per essere non solo un luogo di preghiera, ma anche un centro di aggregazione sociale e culturale. Questo approccio multidimensionale permette di promuovere attività educative, eventi culturali e iniziative di dialogo interreligioso, contribuendo così a rafforzare i legami tra le diverse comunità presenti in città.
di Andrea Grillo e Luigi Mariano Guzzo
«Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito» (Ap 1,19).
La liturgia della domenica in albis, celebrata il giorno dopo le esequie di papa Francesco, ci ha suggerito di scrivere questo volume: scriviamo le cose che abbiamo visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito.
di Franco Ferrari, presidente Associazione Viandanti, da www.viandanti.org, editoriale online del 15 aprile 2025
Il Cammino sinodale italiano continua. Dopo la Seconda Assemblea, tenuta in Vaticano nell’Aula Nervi dal 31 marzo al 3 aprile scorsi, l’Assemblea generale dei vescovi italiani della fine del maggio prossimo avrebbe dovuto concludere il percorso con l’approvazione di un documento finale da inviare alle diocesi per l’attuazione delle decisioni prese.
Un esito a sorpresa
Il meccanismo si è però inceppato perché i partecipanti a questa Seconda Assemblea hanno bocciato il testo articolato in 50 Proposizioni raccolte sotto il beneaugurante titolo “Perché la gioia sia piena” e ne hanno chiesto la riscrittura.
di Mariacristina Cacco, sorella della Comunità monastica di Marango
Siamo giunti anche quest’anno a Pasqua e sentiamo la necessità di fermarci, fare silenzio e nutrirci di parole di Risurrezione per vincere la rassegnazione di fronte a un tempo malato di indifferenza, arroganza, violenza.
In questo smarrimento, l’ascolto della Parola del Signore ci può aiutare a ritrovare il senso dell’essere umani, la via della sapienza e della speranza.
L’evangelista Giovanni riserva un ruolo di primo piano alla figura di Maria di Magdala, una donna che sa stare sotto la croce, incontra per prima il Risorto e diventa la prima testimone e destinataria dell’annuncio pasquale ai discepoli, l’apostola degli apostoli come qualcuno la definisce.
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Essere ebrei oggi. Continuità e trasformazioni di una identità
di Sergio Della Pergola
Il Mulino 2024
Femminismo terrone, per un’alleanza dei margini
di Claudia Fauzia e Valentina Amenta
TLON 2024
Pace
di Arianna Arisi Rota
Il Mulino 2024