donne e uomini in cammino
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Pubblichiamo l'intervista a cura di Paola Cavallari, pubblicata nella rivista "una città", a quattro donne ebree italiane: Franca Coen, Luisa Basevi, Pupa Garribba, Lia Tagliacozzo.
Franca Coen nel periodo 1978-1997 è stata direttrice dell’Orfanotrofio israelitico italiano Pitigliani; nel 2001-2008 consigliera delegata alle Politiche della multietnicità e intercultura del Comune di Roma, ora è vicepresidente di RfP (Religions for Peace) e coordinatrice di “Donne di fede in dialogo”. È socia dell’Osservatorio interreligioso sulle Violenze contro le donne.
Luisa Basevi è nata a Roma nel 1966, ha vissuto in vari paesi, tra cui Israele. Attualmente risiede a Roma dove insegna lingua ebraica moderna e biblica presso vari enti.
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di Paola Lazzarini, in Adista Documenti n. 44 del 23/12/2023
Gli obiettivi di sviluppo posti dall’Agenda 2030 per quanto riguarda la lotta alla discriminazione di genere e l’empowerment di donne e ragazze rappresentano qualcosa in più di semplici auspici, sono impegni precisi che tutti gli Stati del mondo – indipendentemente dal proprio livello di sviluppo – devono integrare, finanziare e rendicontare. Lo Stato del Vaticano non fa parte delle Nazioni Unite, rappresenta l’anomalia di essere “invitato permanente” senza diritto di voto, ma con la facoltà di partecipare ai dibattiti, presentare documenti e contribuire alle discussioni. Di fatto la sua voce è molto influente in questioni etiche, morali e sociali, in questo senso l’atteggiamento della Chiesa Cattolica sull’Agenda acquista un significato che va ben oltre ciò che avviene all’interno delle mura vaticane.
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riprendiamo l'articolo di Valentina Pazé pubblicato sulla Rivista il Mulino il 6 giugno 2023
Di che cosa parliamo quando parliamo di maternità surrogata? Oggi tutti si esprimono sull’argomento, con piglio sicuro e toni ultimativi, in un clima politico fortemente ideologizzato e inquinato da confusioni, ambiguità, malintesi, primo fra tutti quello derivante dall’indebita sovrapposizione di questo tema con quello dei diritti delle coppie omosessuali. Può allora essere utile ripartire dall’inizio e provare a fissare alcuni punti fermi.
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di Valentina Pazé
Depositatosi, almeno per il momento, il polverone generato dallo stop del Governo all’iscrizione anagrafica dei figli delle coppie omosessuali, impropriamente associato allo spauracchio della maternità surrogata,
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di Paola Lazzarini
Non è facile essere cattolici ultimamente, forse non lo è mai stato, ma per un lungo periodo ho pensato che la difficoltà maggiore fosse quella di aderire con la vita ai valori dell’annuncio di Gesù Cristo.
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Caso Rupnik: non basta più l’indignazione! Siamo determinate ancor di più a condurre una battaglia senza sconti per denunciare le “strutture di peccato” in cui si radica tale “caso”: un impianto di cui la chiesa cattolica è artefice e protagonista.
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Pubblichiamo questo articolo di Marie-Jo Thiel tratto da Adista Documenti n° 37 del 29/10/2022
Le prassi delle Chiese sono conformi ai diritti umani? La risposta a questa domanda oggi può sembrare un ovvio "sì". La libertà religiosa, a lungo denigrata, è stata finalmente riconosciuta al Concilio Vaticano II con la dichiarazione Dignitatis humanae (1965). E il silenzio che è prevalso dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (1) (UDHR) del 1948 e le varie formulazioni istituzionali che ne sono seguite, è finito con Giovanni XXIII, e poi con i papi successivi. Inoltre, il magistero ha così, “grosso modo”, non solo approvato questi diritti umani, ma ne ha rilevato la consonanza con il dato della rivelazione cristiana, e non ha esitato a metterli al servizio delle esortazioni pontificie. I papi denunciano così l'oppressione dei popoli, le violazioni della dignità umana, le discriminazioni in nome della razza o della religione, ecc.
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Donne ed eresia nell’Islam. Vi proponiamo il commento di Doranna Lupi all’incontro “Eretiche” con Minoo Mirshahvalad, iraniana, esperta di diritto sciita.
Per vedere la registrazione https://www.youtube.com/watch?v=O7p-nh2VWL0&t=12s
Non c’è costrizione nella religione (2 Al Baqara v. 256)
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Riprendiamo l'articolo di Michela Marzano, pubblicato il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro donne, in "La Stampa"del 25 novembre 2022.
Se è geloso, mi ama". Quando la violenza nasce dal linguaggio
«Uomo violento cosa fare», «come comportarsi con uomo violento», «mio marito ha scatti d'ira». Nel corso dell'ultimo anno, in Italia, frasi come queste sono state oggetto di ricerca su Google decine di migliaia di volte. Nonostante gli sforzi fatti per contrastare le violenze di genere attraverso le più disparate norme e iniziative, d'altronde, sono ancora tantissime le donne e le ragazze che non sanno come orientarsi, come agire, talvolta persino cosa pensare esattamente quando si sentono in pericolo.
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