donne e uomini in cammino

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di Valentina Pazé
Depositatosi, almeno per il momento, il polverone generato dallo stop del Governo all’iscrizione anagrafica dei figli delle coppie omosessuali, impropriamente associato allo spauracchio della maternità surrogata,

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di Paola Lazzarini
Non è facile essere cattolici ultimamente, forse non lo è mai stato, ma per un lungo periodo ho pensato che la difficoltà maggiore fosse quella di aderire con la vita ai valori dell’annuncio di Gesù Cristo.

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Caso Rupnik: non basta più l’indignazione! Siamo determinate ancor di più a condurre una battaglia senza sconti per denunciare le “strutture di peccato” in cui si radica tale “caso”: un impianto di cui la chiesa cattolica è artefice e protagonista.

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Pubblichiamo questo articolo di Marie-Jo Thiel tratto da Adista Documenti n° 37 del 29/10/2022
Le prassi delle Chiese sono conformi ai diritti umani? La risposta a questa domanda oggi può sembrare un ovvio "sì". La libertà religiosa, a lungo denigrata, è stata finalmente riconosciuta al Concilio Vaticano II con la dichiarazione Dignitatis humanae (1965). E il silenzio che è prevalso dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (1) (UDHR) del 1948 e le varie formulazioni istituzionali che ne sono seguite, è finito con Giovanni XXIII, e poi con i papi successivi. Inoltre, il magistero ha così, “grosso modo”, non solo approvato questi diritti umani, ma ne ha rilevato la consonanza con il dato della rivelazione cristiana, e non ha esitato a metterli al servizio delle esortazioni pontificie. I papi denunciano così l'oppressione dei popoli, le violazioni della dignità umana, le discriminazioni in nome della razza o della religione, ecc.

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Donne ed eresia nell’Islam. Vi proponiamo il commento di Doranna Lupi all’incontro “Eretiche” con Minoo Mirshahvalad, iraniana, esperta di diritto sciita.
Per vedere la registrazione https://www.youtube.com/watch?v=O7p-nh2VWL0&t=12s
Non c’è costrizione nella religione (2 Al Baqara v. 256)

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Riprendiamo l'articolo di Michela Marzano, pubblicato il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro donne, in "La Stampa"del 25 novembre 2022.
Se è geloso, mi ama". Quando la violenza nasce dal linguaggio
«Uomo violento cosa fare», «come comportarsi con uomo violento», «mio marito ha scatti d'ira». Nel corso dell'ultimo anno, in Italia, frasi come queste sono state oggetto di ricerca su Google decine di migliaia di volte. Nonostante gli sforzi fatti per contrastare le violenze di genere attraverso le più disparate norme e iniziative, d'altronde, sono ancora tantissime le donne e le ragazze che non sanno come orientarsi, come agire, talvolta persino cosa pensare esattamente quando si sentono in pericolo.
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L’ Osservatorio Interreligioso sulle Violenze contro le Donne (O.I.V.D.), vuole dare il suo contributo in questa giornata.
Insieme a tante altre associazioni del movimento femminista a livello mondiale, ribadisce lo scandalo del sessismo presente nel mondo. Le donne, insieme agli uomini che hanno compreso come le ingiustizie del dominio patriarcale rappresentino la prima forma di tutte le ingiustizie (di classe, di razza, di etnia, di religione, di orientamento sessuale) sono sostenute dalla forza della fede in una giustizia redenta.
Quest’anno abbiamo scelto un messaggio di immagini e parole, che racconti molto sinteticamente, del nostro impegno, tenace e quotidiano, al contrasto alle violenze maschili sulle donne e su tutti i viventi.

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#italychurchtoo: la lettera del coordinamento alla CEI - Firma anche tu!!!! Cosa aspetti?