L'editoriale
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a cura di Cristina Oriato, Laura Venturelli
Questo numero di Esodo si coordina con quello precedente, entrambi originati da una riflessione su come costruire un mondo di pace, partendo dalla constatazione che la guerra è un male - non necessario e non inevitabile - e che occorre costruire le condizioni per evitarla. Tra queste si individuava e riconosceva nel superamento della sovranità dello Stato Nazione, nella trasformazione e nel potenziamento delle organizzazioni internazionali una fondamentale e inderogabile via per la soluzione dei conflitti e delle guerre. In questa direzione il numero integra un’altra proposta, una metodologia, una scelta possibile: quella della nonviolenza, come opzione soggettiva-individuale e/o come espressione di una scelta collettiva e quindi di una politica della nonviolenza. Occorre infatti capovolgere la logica, risultata fallimentare: “se vuoi la pace prepara la guerra”.
AGENDA
di Maurizio Ambrosini in “Avvenire” del 18 aprile 2024
Tra le ragioni addotte per celebrare il Patto su immigrazione e asilo appena approvato dal Parlamento europeo, giusto in tempo per poter esibire un risultato in vista delle elezioni di giugno, campeggia la duplice idea di un’Unione Europea assediata dai migranti e di un’Europa meridionale sottoposta a una pressione migratoria eccessiva e sperequata rispetto ai partner centro-settentrionali.
- Categoria: restiamo umani
di Maurizio Ambrosini, in “Avvenire” del 30 marzo 2024
La preoccupazione per i risultati scolastici degli alunni di origine immigrata è fondata. Si tratta di oltre 870.000 iscritti, pari al 10,6% della popolazione scolastica complessiva. Diagnosticare i problemi di abbandono, ritardo scolastico, difficoltà di apprendimento, è il primo e necessario passo per investire in interventi di sostegno e accompagnamento.
- Categoria: restiamo umani
di Beppe Bovo
- Categoria: restiamo umani
Continuiamo la pubblicazione di documenti e articoli sulla complessa e drammatica realtà dei rapporti Israele Palestina, per avere diversi punti di vista*.
di Stefano Levi Della Torre, in Spinweb, Società Psicoanalitica Italiana del 9 febbraio 2024.
Alessandra Ginzburg propone lo scritto che Stefano Levi della Torre, pittore e biblista, nipote di Carlo Levi, ha dedicato al giorno della memoria.
“Questa è una tragica lezione della storia: i discendenti di un popolo perseguitato per secoli dall’Occidente, cristiano e poi razzista, possono diventare al tempo stesso i persecutori e il bastione avanzato dell’Occidente nel mondo arabo.” Edgar Morin. (“La resistenza dello spirito”, La Stampa, 24 gennaio 2024).
”Le vittime che si fanno carnefici”? Fino a ieri, ho sempre obiettato a questa formula accusatoria, per l’incommensurabile sproporzione tra gli atti subiti dagli ebrei come vittime fino alla Shoà, e gli atti compiuti da ebrei come persecutori o carnefici.
- Categoria: restiamo umani
di Umberto De Giovannangeli, intervista a Moni Ovadia, "l'Unità" del 2 aprile 2024.
Chi definisce genocidio ciò che sta accadendo a Gaza viene tacciato di antisemitismo.
È una colossale sciocchezza. Un’accusa vergognosa. L’antisemitismo è un crimine grave che consiste in questo: odiare gli ebrei perché sono ebrei. Non per quello che fanno ma per quello che sono. Questa è la differenza. I nazisti deportarono anche eroi di guerra tedeschi della Prima guerra mondiale perché erano ebrei. Questo è antisemitismo. Ma criticare qualcuno per quello che fa è tutt’altra cosa.
- Categoria: restiamo umani
Pubblichiamo l'intervista a cura di Paola Cavallari, pubblicata nella rivista "una città", a quattro donne ebree italiane: Franca Coen, Luisa Basevi, Pupa Garribba, Lia Tagliacozzo.
Franca Coen nel periodo 1978-1997 è stata direttrice dell’Orfanotrofio israelitico italiano Pitigliani; nel 2001-2008 consigliera delegata alle Politiche della multietnicità e intercultura del Comune di Roma, ora è vicepresidente di RfP (Religions for Peace) e coordinatrice di “Donne di fede in dialogo”. È socia dell’Osservatorio interreligioso sulle Violenze contro le donne.
Luisa Basevi è nata a Roma nel 1966, ha vissuto in vari paesi, tra cui Israele. Attualmente risiede a Roma dove insegna lingua ebraica moderna e biblica presso vari enti.
- Categoria: donne e uomini in cammino
di Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, in VaticanNews
Pasqua, Pesach, Ramadan, Nowruz. Chiamatelo destino, casualità o mistero, ma quest’anno, e non succede spesso, qualcosa ha voluto mostrarci, facendo coincidere cicli lunari e calendari diversi, quanto il nostro Mediterraneo sia una casa comune, un punto di origine e allo stesso tempo un passaggio obbligato di moltitudini che pur provengono anche da luoghi diversi e lontani dalle sponde del mare, casa comune. Le principali ricorrenze religiose, segni di culture e tradizioni che affondano le loro radici nel nostro millenario cammino, quest’anno sono cadute tutte nello stesso periodo, segnando nel susseguirsi una dopo l’altra, una comune appartenenza, che chi vuole vedere, vede.
- Categoria: restiamo umani
Se obiettivo del Sinodo è sviluppare le forme di sinodalità a tutti i livelli, il nodo è la struttura gerarchica e clericale. Quali soluzioni si prospettano?
Sì, il nodo da sciogliere per uno sviluppo della sinodalità è questo: comporre la corresponsabilità dei fedeli con l’autorità del pastore. La questione non è superficiale, perché è in gioco il sacramento dell’Ordine, dal quale il vescovo e il parroco ricevono i carismi del loro ministero, fra i quali anche quello della guida della comunità, dotata in alcuni ambiti di una responsabilità esclusiva e quindi di autorità.
- Categoria: futuro del cristianesimo
Pubblichiamo il comunicato stampa di Emergency sull'accordo Italia-Albania dello scorso 15 febbraio.
Accordo Italia-Albania, Emergency: ennesima esternalizzazione delle frontiere che mette a rischio i diritti e usa male i fondi pubblici.
"Il Protocollo d'intesa tra Italia e Albania è di fatto una costosa operazione di propaganda che ha l'obiettivo di impedire ai migranti di mettere piede sul suolo italiano e che rischia di provocare delle violazioni di diritti umani e disparità di trattamento tra migranti che approdano in Italia e in Albania. Il focus dell’intesa ruota intorno al trasferimento e al trattenimento dei migranti soccorsi in acque internazionali dalle navi delle autorità italiane in un Paese che non fa parte dell’Ue e non è vincolato a rispettarne principi umanitari né normative”.
- Categoria: restiamo umani
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