L'editoriale
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a cura di Cristina Oriato, Laura Venturelli
Questo numero di Esodo si coordina con quello precedente, entrambi originati da una riflessione su come costruire un mondo di pace, partendo dalla constatazione che la guerra è un male - non necessario e non inevitabile - e che occorre costruire le condizioni per evitarla. Tra queste si individuava e riconosceva nel superamento della sovranità dello Stato Nazione, nella trasformazione e nel potenziamento delle organizzazioni internazionali una fondamentale e inderogabile via per la soluzione dei conflitti e delle guerre. In questa direzione il numero integra un’altra proposta, una metodologia, una scelta possibile: quella della nonviolenza, come opzione soggettiva-individuale e/o come espressione di una scelta collettiva e quindi di una politica della nonviolenza. Occorre infatti capovolgere la logica, risultata fallimentare: “se vuoi la pace prepara la guerra”.
AGENDA
di Paolo Ricca
Mi è stato chiesto di parlare della risurrezione di Gesù. Lo farò in tre tappe, intitolate rispettivamente. Che cos’è la risurrezione di Gesù? Che cosa non è. Che cosa ha prodotto, cioè qual è stato il suo frutto maggiore.
1. Che cos’è la risurrezione di Gesù? È esattamente ciò che dice la parola: quel Gesù, morto e sepolto, «il terzo giorno risuscitò», cioè tornò in vita, non rimase chiuso nel sepolcro dov’era stato posto, ma «si presentò vivente con molte prove, facendosi vedere da loro (cioè dagli apostoli, ma non solo da loro, anzi in primo luogo non da loro, sembra intenzionalmente) per quaranta giorni» (Atti 1,3). Lo dice lui stesso: «Ero morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli – cioè per sempre – e tengo le chiavi della morte e del soggiorno dei morti» (Apocalisse 1,18), cioè non è più la morte ad avere potere su di me, sono io che ho potere sulla morte.
- Categoria: futuro del cristianesimo
di Alberto Maggi
Padre Maggi, la sua visione della morte e dell’aldilà è profondamente influenzata dall’esperienza diretta da lei vissuta.
La mattina del 9 aprile 2012, un’ambulanza mi portava a sirene spiegate verso l’ospedale, dove sarei rimasto per quasi tre mesi, combattendo tra la vita e la morte, sottoposto a diversi pesanti interventi chirurgici. È stata un’esperienza meravigliosa che ha arricchito la mia vita, con la presenza del Signore accanto a me palpabile, che mi ha fatto sperimentare la verità dell’espressione di San Paolo: “Quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12,10), e che mi ha aiutato a trasformare una situazione indubbiamente negativa in positiva.
- Categoria: futuro del cristianesimo
di Piero Stefani
Cosa avvenga all'essere umano quando i suoi occhi si chiudono all’esistenza terrena è domanda che non trova risposta nell’esperienza di alcun vivente. Eppure la questione si pone. Per qualcuno l'interrogativo trova nell’animo risposta certa sul versante di una vita che non avrà fine, o su quello opposto di un integrale venir meno; per altri l’aldilà resta il «grande forse» (come lo definì Rabelais). Anzi, nella mobilità che la contraddistingue, la coscienza delle persone può, in tempi successivi, passare dall’una all’altra convinzione o oscillare più volte tra dubbio e certezza.
- Categoria: futuro del cristianesimo
di Paola Lazzarini, in Adista Documenti n. 44 del 23/12/2023
Gli obiettivi di sviluppo posti dall’Agenda 2030 per quanto riguarda la lotta alla discriminazione di genere e l’empowerment di donne e ragazze rappresentano qualcosa in più di semplici auspici, sono impegni precisi che tutti gli Stati del mondo – indipendentemente dal proprio livello di sviluppo – devono integrare, finanziare e rendicontare. Lo Stato del Vaticano non fa parte delle Nazioni Unite, rappresenta l’anomalia di essere “invitato permanente” senza diritto di voto, ma con la facoltà di partecipare ai dibattiti, presentare documenti e contribuire alle discussioni. Di fatto la sua voce è molto influente in questioni etiche, morali e sociali, in questo senso l’atteggiamento della Chiesa Cattolica sull’Agenda acquista un significato che va ben oltre ciò che avviene all’interno delle mura vaticane.
- Categoria: donne e uomini in cammino
Anche quest’anno, avvicinandoci al Natale e ricordando Pierluigi Di Piazza, compagno di strada di tanti uomini e donne appartenenti alle varie tribù della terra, vogliamo condividere qualche proposta di riflessione e confronto con ciascuna e ciascuno di voi.
La ricorrenza del Natale si celebra in concomitanza con il solstizio d’inverno, tempo che tutte le culture dell’emisfero settentrionale del pianeta hanno percepito come portatore di un’immensa speranza proprio nel momento in cui le tenebre e il freddo sembrano aver sopraffatto la luce e il calore del sole. Da quel momento le giornate si allungano e i raggi della nostra stella sembrano lentamente risvegliare i semi e i germogli di una nuova vita apparentemente sepolti nella terra.
- Categoria: restiamo umani
registrazione dell'incontro con Paolo De Stefani, docente di Diritto internazionale Università di Padova
11 novembre 2023 in collaborazione con le associazioni Una Strada, La Rotonda, Di Casa. Parrocchia di Carpenedo, Mestre
- Categoria: restiamo umani
di Enrico Trevisi, Vescovo Diocesi di Trieste
La “teoria della guerra giusta” poneva condizioni molto rigorose. Chi la evoca oggi non la conosce. Era nata un po’ alla volta lungo i secoli e sempre per limitare la guerra, restringerla e costringerla a ridimensionarsi. Per fare la guerra (lo jus ad bellum) si chiedeva: 1) una causa giusta; 2) un’autorità competente; 3) una retta intenzione; 4) rimedio estremo; 5) proporzionalità; 6) probabilità di successo. E una volta scoppiata la guerra (lo jus in bello) si prescriveva 1) la discriminazione tra obiettivi civili e obiettivi militari; 2) la proporzionalità di ogni azione militare rispetto agli esiti ragionevolmente sperati. Tutte condizioni che nelle attuali guerre sono disattese.
- Categoria: restiamo umani
di Maurizio Ambrosini
Il volontariato è un fenomeno multiforme e sfaccettato, che coinvolge milioni di persone, in Italia e nel mondo. Siamo soliti tuttavia immaginarlo come un rapporto in cui chi sta meglio, per condizione sociale, salute, mezzi economici, aiuta chi si trova per qualche ragione in una condizione di bisogno o di mancanza. Se pensiamo al rapporto tra volontariato e immigrati, il pensiero va ai cittadini solidali che dedicano tempo, risorse ed energie alle molte necessità dei cittadini stranieri, specialmente i neo-arrivati e i più fragili: scuole d’italiano, ambulatori, mense, dopo-scuola, dormitori e mille altre iniziative. Talvolta anche contrastate da indirizzi politici di chiusura ed esclusione, come nel caso emblematico dei salvataggi in mare.
- Categoria: restiamo umani
La nota dell'Ufficio per le comunicazioni sociali: l’impegno della Chiesa è combattere l’illegalità con la legalità, evitando che il Mediterraneo diventi sempre più un cimitero: ogni vita va salvata.
In questi giorni la Conferenza Episcopale Italiana e alcune Diocesi, insieme ai loro Pastori, sono state pretestuosamente chiamate in causa da qualche organo di informazione. Nel contesto di un’inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Ragusa a carico di “Mediterranea Saving Humans – APS” per presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e presunta violazione del codice della navigazione, sono state avanzate accuse diffamatorie nei confronti di persone e istituzioni ecclesiastiche, a partire da alcune chat usate in modo strumentale e improprio. Una pratica questa che, contro chiunque venga utilizzata, merita sdegno e disappunto.
- Categoria: restiamo umani
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