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a cura di Carlo Bolpin, Gianni Manziega, Lucia Scrivanti
Pensare e dire la fede oggi, si può?
Luca Kocci, autore di Cristiani per il socialismo 1973-1984. Un movimento fra fede e politica, dialoga con Giovanni Vian, Carlo Rubini e Lucio Cortella.
intervista a Stefano Levi Della Torre a cura di Umberto De Giovannangeli in “l’Unità” del 24 aprile 2024
Professor Levi Della Torre, cosa distingue a suo avviso una critica a Israele per ciò che sta perpetrando a Gaza da un atteggiamento antisemita?
La critica a Israele per il massacro a Gaza è doverosa. L’aggressione terribile di Hamas del 7 ottobre ha traumatizzato nel profondo Israele rinnovando memorie dei pogrom e del genocidio e rivelando una sua inattesa vulnerabilità. Israele ha diritto di reagire e difendersi? Negarlo sarebbe un sintomo antisemita. Ma a Gaza e in Cisgiordania Israele ha trasformato la guerra contro Hamas in guerra contro il popolo palestinese su due fronti, quello di Gaza e quello in Cisgiordania.
Pubblichiamo la lettera che l'imam di Venezia, Hamad Mahamed, ha scritto a papa Francesco in occasione della sua visita.
Mi riempie di gioia il poter essere qui tra i fedeli a darle il benvenuto nella nostra bella città di Venezia e le porgo il saluto della comunità islamica di Venezia e provincia che per lei prova non solo rispetto, ma grande apprezzamento.
La mia grande gioia, come imam e guida spirituale islamica, ha almeno tre motivi:
Prima di tutto perché lei è stato il primo capo della Chiesa cattolica a firmare quello straordinario patto di amore, di pace e di fratellanza con il grande Imam di Al azhar Ahmed Al Taieb, che ha rafforzato un solido rapporto tra leader dei cristiani e dei musulmani basato sulla sincerità, il rispetto e la fratellanza.
di Maurizio Ambrosini in “Avvenire” del 18 aprile 2024
Tra le ragioni addotte per celebrare il Patto su immigrazione e asilo appena approvato dal Parlamento europeo, giusto in tempo per poter esibire un risultato in vista delle elezioni di giugno, campeggia la duplice idea di un’Unione Europea assediata dai migranti e di un’Europa meridionale sottoposta a una pressione migratoria eccessiva e sperequata rispetto ai partner centro-settentrionali.
di Maurizio Ambrosini, in “Avvenire” del 30 marzo 2024
La preoccupazione per i risultati scolastici degli alunni di origine immigrata è fondata. Si tratta di oltre 870.000 iscritti, pari al 10,6% della popolazione scolastica complessiva. Diagnosticare i problemi di abbandono, ritardo scolastico, difficoltà di apprendimento, è il primo e necessario passo per investire in interventi di sostegno e accompagnamento.
di Beppe Bovo
Stimolato dall’articolo di Mao Valpiana “Che cos'è (e cosa non è) la nonviolenza. Teoria, valori e pratiche” e dal dibattito che ne è scaturito nella redazione, ho voluto approfondire il tema della nonviolenza, per una esigenza soprattutto e prima di tutto personale: è un tema che mi mi spinge a interrogarmi. Avendo poi deciso di renderlo in qualche modo pubblico mi sembra opportuno partire dal terreno comune di confronto costituito appunto dall’articolo appena citato di Valpiana senza dubbio un’autorità sul tema proprio perché presidente del Movimento Nonviolento italiano.
Continuiamo la pubblicazione di documenti e articoli sulla complessa e drammatica realtà dei rapporti Israele Palestina, per avere diversi punti di vista*.
di Stefano Levi Della Torre, in Spinweb, Società Psicoanalitica Italiana del 9 febbraio 2024.
Alessandra Ginzburg propone lo scritto che Stefano Levi della Torre, pittore e biblista, nipote di Carlo Levi, ha dedicato al giorno della memoria.
“Questa è una tragica lezione della storia: i discendenti di un popolo perseguitato per secoli dall’Occidente, cristiano e poi razzista, possono diventare al tempo stesso i persecutori e il bastione avanzato dell’Occidente nel mondo arabo.” Edgar Morin. (“La resistenza dello spirito”, La Stampa, 24 gennaio 2024).
”Le vittime che si fanno carnefici”? Fino a ieri, ho sempre obiettato a questa formula accusatoria, per l’incommensurabile sproporzione tra gli atti subiti dagli ebrei come vittime fino alla Shoà, e gli atti compiuti da ebrei come persecutori o carnefici.
di Umberto De Giovannangeli, intervista a Moni Ovadia, "l'Unità" del 2 aprile 2024.
Chi definisce genocidio ciò che sta accadendo a Gaza viene tacciato di antisemitismo.
È una colossale sciocchezza. Un’accusa vergognosa. L’antisemitismo è un crimine grave che consiste in questo: odiare gli ebrei perché sono ebrei. Non per quello che fanno ma per quello che sono. Questa è la differenza. I nazisti deportarono anche eroi di guerra tedeschi della Prima guerra mondiale perché erano ebrei. Questo è antisemitismo. Ma criticare qualcuno per quello che fa è tutt’altra cosa.
Pubblichiamo l'intervista a cura di Paola Cavallari, pubblicata nella rivista "una città", a quattro donne ebree italiane: Franca Coen, Luisa Basevi, Pupa Garribba, Lia Tagliacozzo.
Franca Coen nel periodo 1978-1997 è stata direttrice dell’Orfanotrofio israelitico italiano Pitigliani; nel 2001-2008 consigliera delegata alle Politiche della multietnicità e intercultura del Comune di Roma, ora è vicepresidente di RfP (Religions for Peace) e coordinatrice di “Donne di fede in dialogo”. È socia dell’Osservatorio interreligioso sulle Violenze contro le donne.
Luisa Basevi è nata a Roma nel 1966, ha vissuto in vari paesi, tra cui Israele. Attualmente risiede a Roma dove insegna lingua ebraica moderna e biblica presso vari enti.
di Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, in VaticanNews
Pasqua, Pesach, Ramadan, Nowruz. Chiamatelo destino, casualità o mistero, ma quest’anno, e non succede spesso, qualcosa ha voluto mostrarci, facendo coincidere cicli lunari e calendari diversi, quanto il nostro Mediterraneo sia una casa comune, un punto di origine e allo stesso tempo un passaggio obbligato di moltitudini che pur provengono anche da luoghi diversi e lontani dalle sponde del mare, casa comune. Le principali ricorrenze religiose, segni di culture e tradizioni che affondano le loro radici nel nostro millenario cammino, quest’anno sono cadute tutte nello stesso periodo, segnando nel susseguirsi una dopo l’altra, una comune appartenenza, che chi vuole vedere, vede.
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