....
a cura di Carlo Bolpin, Vittorio Borraccetti
Viviamo da tempo una perdita di credibilità della democrazia e della politica. Un aspetto di questa crisi riguarda il rapporto tra etica, intesa come sistema di valori e di regole morali per una “vita buona con e per gli altri in istituzioni giuste” (Ricoeur), e attività politica, intesa come attività per il governo della società, che comporta l’esercizio del potere nelle istituzioni con la partecipazione di cittadine e cittadini nei partiti, nei movimenti, nei sindacati e in altri momenti e luoghi di aggregazione sociale.
Contenuti pubblicati
Leggi tutto...Il Sinodo della Chiesa universale (2021-2023) dedicato al tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” e il Cammino sinodale della Chiesa italiana (2021-2025), che prevedono una fase iniziale di ascolto di tutto il Popolo di Dio, vengono visti come un’occasione di cambiamento da considerare con attenzione e per i quali impegnarsi nonostante le perplessità che molti nutrono, in particolare per l’incerto Cammino sinodale italiano.
Leggi tutto...di Giannino Piana
La persistenza della pandemia da Covid-19 pone problemi di carattere istituzionale. La questione di fondo è quella del possibile conflitto tra la libertà personale e l’intervento dello Stato a salvaguardare la salute dei cittadini. Quale giudizio si deve dare di tale situazione?
Non ho dubbi sulla necessità che lo Stato debba intervenire a tutelare la salute dei cittadini, che – come recita la nostra Carta costituzionale – è anche un bene sociale. La libertà di autodeterminazione personale va dunque subordinata al perseguimento del bene comune. Nel caso dell’odierna pandemia sottoporsi alla vaccinazione è allora un obbligo morale; in gioco non vi è infatti soltanto la propria salute, ma anche quella degli altri. Il numero dei morti registrati anche nel nostro Paese è un chiaro segnale dei rischi che si corrono e si fanno correre non sottoponendosi alla vaccinazione.
Il 2 febbraio 2022, giorno del quinto anniversario del Memorandum, decine di organizzazioni italiane, libiche, africane ed europee presentano un documento di analisi e denuncia degli effetti del Memorandum e lanciano un appello al governo e alle organizzazioni internazionali: l’unica strada per tutelare le persone migranti in Libia è la revoca immediata del Memorandum. Esodo ha aderito all'Appello al Governo e alla UNHCR e OIM, lanciato da Asgi - Associazione Studi Giuridici Immigrazione.
Leggi e firma il documento: https://www.asgi.it/wp-content/uploads/2022/02/Appello_Memorandum_ITA.pdf
di Fulvio Ferrario
La lettura di Bonhoeffer riesce sempre ad affascinare, soprattutto a motivo del talento del teologo per le formulazioni incisive e dell'intreccio assolutamente particolare tra teologia e biografia. Mentre però testi come Sequela (1937) o le lettere dal carcere (redatte tra il 1943 e il 1944 e pubblicate postume col titolo Resistenza e resa) si prestano a diversi livelli di lettura, compresi alcuni che non richiedono particolari conoscenze teologiche o storiche, l'Etica (che possediamo nella forma di manoscritti incompiuti, redatti tra il 1940 e i primi mesi del 1943) rivela la propria originalità e fecondità anche per l'oggi solo mediante un'analisi più complessa.
Luciano Bano, frate e presbitero francescano, se ne è andato improvvisamente nell’altra vita. Accanto all’istantaneo dolore che la notizia ha provocato nei molti che lo hanno conosciuto nelle sue diverse peregrinazioni territoriali ed esperienziali, ugualmente immediati sono comparsi ricordi di incontri, di parole, di abbracci avuti con lui, associati dal suo sguardo apparentemente ingenuo accompagnato da un sorriso che esprimeva amicizia, curiosità e fiducia.
Luciano, fedele amico di Esodo nella sua espressione associativa e nell'attenta lettura dell'unita rivista, ha percorso un lungo e intenso periodo della sua vita come operatore sanitario in un ospedale mestrino facendo parte di quel significativo gruppo di “preti operai” presenti nell’area veneziana che sono stati testimoni di appartenenza alla Chiesa vissuta entro la condizione e le battaglie della classe operaia.
di Giannino Piana
La politica non si fonda su se stessa. Ha bisogno di radici antropologiche ed etiche che la supportino e ne determinino lo sviluppo. Quale concezione dell’uomo è stata a lungo alla base del progetto politico occidentale?
Il pensiero occidentale ha fondato, fin dalle origini, la politica su una visione della natura dell’uomo come “essere sociale”, cioè come essere essenzialmente aperto alla società in cui trova la propria realizzazione. Aristotele, che è considerato il padre fondatore della scienza politica, definisce l’uomo “animale politico” (zoon politikon) e concepisce la felicità, che è l’obiettivo della vita morale, come felicità pubblica, che si può attingere solo nel rapporto con gli altri nell’ambito della polis.
Sulla soglia del nuovo anno, riprendiamo questo articolo di Lucia Capuzzi in Avvenire del 15 dicembre 2021 per un augurio di speranza per percorrere strade concrete di pace e giustizia tra i popoli.
Il fronte per la pace alza la voce Il Comitato per la civiltà dell’amore ha appena lanciato la proposta di riconvertire le testate in elettricità per combattere la fame. E la Rete disarmo chiede una moratoria all’Italia.
La questione si è imposta sulla ribalta mediatica mondiale il mese scorso, durante la 26esima Conferenza Onu sul cambiamento climatico.
A Marghera la Natività ha trovato spazio nella moschea del centro islamico bengalese. Pubblichiamo un articolo di Romina Gobbo da Avvenire del 29 dicembre 2021.
Un piccolo presepe intagliato in legno è posato su un tappeto. Chi l’ha collocato lì deve aver pensato che, dopo tanta fatica, la Sacra Famiglia aveva il diritto di essere adagiata su qualcosa di morbido. Un’idea semplice, tenera, ma inconsueta. Perché quel tappeto è uno di quelli che servono per la preghiera islamica, e la cornice è il Centro islamico bengalese di Marghera (Venezia).
La Madonna, san Giuseppe e Gesù bambino sembrano trovarsi a loro agio, con alle spalle l’immagine della Kaaba (il cubo in pietra all’interno della Sacra Moschea che si trova alla Mecca, l’edificio più sacro dell’islam, ndr), e le parole del Corano.
di Mara Rumiz
Emergency si racconta attraverso tre mostre, molto diverse tra loro, che si possono visitare fino al 10 gennaio, tutti i giorni dalle 11 alle 17, tranne il 24,25, 26, 31 dicembre e 1, 6 gennaio presso la sede di Emergency alla Giudecca.
La prima, Scandalosamente bello. Il Centro di Chirurgia Pediatrica di Entebbe, presenta - attraverso le fotografie di Marcello Bonfanti, gli schizzi progettuali, i plastici, i campioni dei materiali utilizzati, i dati, le citazioni di Gino Strada e di Renzo Piano - il nuovo ospedale in Uganda progettato da Renzo Piano con la collaborazione di TAMassociati.
Il titolo non vuole assolutamente essere autocelebrativo e non rappresenta neppure un giudizio estetico ma ha un significato preciso. “Voglio un ospedale scandalosamente bello” questo il mandato che Gino Strada affidava ai progettisti: bello perché la bellezza è elemento fondamentale della cura e, tra l’altro, in quasi tutte le lingue africane, il bello è associato al buono; scandalosamente perché tanti pensano che, visto che gli Africani non hanno niente, gli aiuti sanitari possano limitarsi ai farmaci e agli interventi chirurgici. Certo, questi sono necessari ma anche l’Africa ha diritto all’eccellenza della medicina e delle strutture. I diritti o sono per tutti o sono privilegi, sosteneva Gino.
Pagina 4 di 7