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a cura di Carlo Bolpin, Gianni Manziega, Lucia Scrivanti
Pensare e dire la fede oggi, si può?
Luca Kocci, autore di Cristiani per il socialismo 1973-1984. Un movimento fra fede e politica, dialoga con Giovanni Vian, Carlo Rubini e Lucio Cortella.
Se obiettivo del Sinodo è sviluppare le forme di sinodalità a tutti i livelli, il nodo è la struttura gerarchica e clericale. Quali soluzioni si prospettano?
Sì, il nodo da sciogliere per uno sviluppo della sinodalità è questo: comporre la corresponsabilità dei fedeli con l’autorità del pastore. La questione non è superficiale, perché è in gioco il sacramento dell’Ordine, dal quale il vescovo e il parroco ricevono i carismi del loro ministero, fra i quali anche quello della guida della comunità, dotata in alcuni ambiti di una responsabilità esclusiva e quindi di autorità.
Pubblichiamo il comunicato stampa di Emergency sull'accordo Italia-Albania dello scorso 15 febbraio.
Accordo Italia-Albania, Emergency: ennesima esternalizzazione delle frontiere che mette a rischio i diritti e usa male i fondi pubblici.
"Il Protocollo d'intesa tra Italia e Albania è di fatto una costosa operazione di propaganda che ha l'obiettivo di impedire ai migranti di mettere piede sul suolo italiano e che rischia di provocare delle violazioni di diritti umani e disparità di trattamento tra migranti che approdano in Italia e in Albania. Il focus dell’intesa ruota intorno al trasferimento e al trattenimento dei migranti soccorsi in acque internazionali dalle navi delle autorità italiane in un Paese che non fa parte dell’Ue e non è vincolato a rispettarne principi umanitari né normative”.
La legge 185 del 90 che regola l'esportazione di armi è una grande conquista della società civile italiana che ha visto parte dell'associazionismo cristiano impegnato in prima fila nella campagna "Contro i mercanti di morte".
L'appello lanciato per quella mobilitazione partiva da un realistico dato di fatto: "Armi italiane uccidono in tutto il mondo". "Una sorta di 'ecumenismo' degli affari che permetteva - come aveva scritto Eugenio Melandri - di esportare a tutte le parti in conflitto".
Non c’era niente da capire: con i manganelli non c’è futuro. Vogliamo partire dicendo questo: la responsabilità in merito alle vicende che hanno visto coinvolti gli studenti e le forze dell’ordine a Pisa e Firenze è chiara e quanto abbiamo visto e sentito attraverso le testimonianze dei presenti ci porta a esprimere la nostra ferma e condivisa condanna per l’accaduto. L’esercizio del diritto a esprimere la propria opinione in maniera pacifica non può in alcun modo rappresentare un pretesto per la violenza, soprattutto da parte di chi è chiamato a garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
In questi giorni sono state dette molte cose, molti si sono stretti attorno agli studenti e alle studentesse vittime di quanto accaduto. Su tutti il Presidente della Repubblica ha ricordato che «con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento»: parole che rispecchiano ancora una volta con forza e lucidità il nostro pensiero.
Riprendiamo quest'intervista di Carlo Bolpin a Maurizio Ambrosini, docente di sociologia delle migrazioni, Università statale di Milano, pubblicata in "Pace&Legalità" n.10 del Centro per la pace e la legalità Sonja Slavik.
La rappresentazione diffusa degli immigrati è tale da suscitare atteggiamenti negativi: sono per lo più maschi (che portano via il lavoro), musulmani (difficilmente integrabili), vengono per motivi economici e quindi non hanno diritto all'asilo. Si dice inoltre che l'Italia è il Paese in Europa che subisce di più l'ingresso, "l'invasione" di migranti. È così?
Il discorso pubblico ripete ogni giorno che siamo di fronte a un fenomeno gigantesco, in tumultuoso aumento, che proverrebbe principalmente dall’Africa e dal Medio Oriente e sarebbe composto soprattutto da maschi mussulmani. I dati disponibili ci dicono invece che l’immigrazione in Italia dopo anni di crescita è sostanzialmente stazionaria, poco sopra i 5 milioni di residenti regolari, a cui va aggiunta una stima di circa 500.000 presenze irregolari. Gli immigrati sono arrivati per lavoro in un primo tempo, poi per ricongiungimento familiare, con circa un milione di minori e 2,4 milioni di occupati regolari. Pochissimi per asilo, meno del 7% del totale. Come se non bastasse, le statistiche dicono che l’immigrazione in Italia è prevalentemente femminile, per quasi la metà europea e proviene in maggioranza da paesi di tradizione cristiana.
di Carlo Bolpin
Le riviste della stessa area di Esodo sono in crisi. Piuttosto che chiedersi le cause, simili alla crisi delle riviste in generale, se e come continuare, credo sia più importante capire se il patrimonio di idee, di metodo critico, di tensioni culturali, sia “utilizzabile” oggi, in una situazione per molti profondi motivi di radicale svolta strutturale.
Il contesto è cambiato
Le riviste esprimevano una diffusa realtà di movimenti e di aggregazioni locali di base, che univano lavoro di ricerca ed elaborazione culturale, teologica, etica, con pratiche di impegno concreto e di proposte nel campo sociale, per i diritti civili, la pace, l’indipendenza dei popoli. In questa nuova fase, è venuta a mancare questa base che alimentava le riviste. Mentre, paradossalmente, molti degli obiettivi sono stati raggiunti, di altri c’è maggiore consapevolezza, sono assunti e rilanciati dallo stesso papa Francesco.
Pubblichiamo il comunicato di Magistratura democratica del 19 febbraio 2024
Dinanzi a situazioni che violentano e terrorizzano i popoli e scuotono le coscienze e il senso di umanità più elementare, nessuna persona può girare lo sguardo altrove: men che meno i giuristi, per quanto complesse e intricate siano le questioni che chiamano in causa non solo la politica e l’etica, ma anche il diritto, portatore di razionalità, di equilibrio e di moderazione nella regolazione dei rapporti di forza al fine di evitare la deflagrazione e l’aggravamento di conflitti sino ad esiti catastrofici per il mondo intero.
Il video dell'incontro di presentazione del numero della Rivista "Esodo" Mafia a Nord Est con Libera | 12 febbraio 2023 | Parrocchia della Resurrezione Marghera
con Carlo Beraldo, sociologo e Vittorio Borraccetti, ex magistrato.
Un Digiuno per la Pace per dire basta a queste inutili stragi
Il digiuno è iniziato il 14 febbraio, primo giorno di Quaresima. L'appello è già stato accolto da oltre 150 persone che stanno partecipando in vario modo al digiuno.
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