L'editoriale
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a cura di Carlo Beraldo, Vittorio Borraccetti, Sandra Savogin
- La motivazione di questo numero è stata la guerra in Ucraina iniziata nel febbraio 2022 con l’invasione russa, che ha sollecitato una riflessione sulle molteplici cause della guerra, sulla necessità della pace e sulle vie per promuoverla.
Si era detto che venivamo da settant’anni di pace, contati dalla fine della Seconda guerra mondiale, ma non è stato così. Nei decenni successivi al 1945 di guerre il mondo ne ha vissute molte altre, per stare agli ultimi anni, quelle in Afghanistan, Iraq, Yemen, Libia, Siria. Quell’impressione di pace non è vera neppure per l’Europa che negli anni ’90, all’indomani della dissoluzione della Jugoslavia, ha conosciuto il conflitto sanguinoso dei Balcani. Senza trascurare la riflessione sulle cause profonde della guerra, fenomeno costante nella storia dell’umanità, e sulle motivazioni e le dinamiche che caratterizzano i conflitti, abbiamo voluto approfondire il tema di quali azioni, politico-istituzionali, sarebbero necessarie per limitare e, in prospettiva, estromettere la guerra dalle vicende umane. Con la consapevolezza della complessità della tematica, è stato chiesto un contributo a diversi esperti nel campo delle relazioni internazionali, del diritto, della psicologia, della sociologia religiosa, della teologia.
AGENDA
Pubblichiamo l'appello per il cessate il fuoco e la ripresa del dialogo promosso da un gruppo di intellettuali legati in vario modo alla comunità ebraica italiana.
Siamo un gruppo di ebree ed ebrei italiani che, dopo la ricorrenza del Giorno della Memoria e nel vivere il tempo della guerra in Medio Oriente, si sono riuniti e hanno condiviso diversi sentimenti: angoscia, disagio, disperazione, senso d’isolamento. Il 7 ottobre, non solo gli israeliani ma anche noi che viviamo qui siamo stati scioccati dall’attacco terroristico di Hamas e abbiamo provato dolore, rabbia e sconcerto. E la risposta del governo israeliano ci ha sconvolti: Netanyahu, pur di restare al potere, ha iniziato un’azione militare che ha già ucciso oltre 28.000 palestinesi e molti soldati israeliani, mentre a tutt’oggi non ha un piano per uscire dalla guerra e la sorte della maggior parte degli ostaggi è ancora incerta. Purtroppo sembra che una parte della popolazione israeliana e molti ebrei della diaspora non riescano a cogliere la drammaticità del presente e le sue conseguenze per il futuro. I massacri di civili perpetrati a Gaza dall’esercito israeliano sono sicuramente crimini di guerra: sono inaccettabili e ci fanno inorridire.
- Categoria: restiamo umani
di Vincenzo Rosito
Bisogna indagare le metamorfosi della vita urbana per cogliere le più radicali trasformazioni del tempo presente. L’urbano non descrive esclusivamente una dimensione geografica o un ritaglio amministrativo della vita comune, ma diventa un laboratorio privilegiato per la comprensione dei cambiamenti in atto. Le crisi, le tragedie, le cesure o le accelerazioni della storia trovano nella città un preziosissimo campo di analisi. Leggere e interpretare il cambiamento muovendo dalla prospettiva dell’urbanizzazione è un esercizio di ermeneutica politica e sociale.
- Categoria: futuro del cristianesimo
di Paolo Ricca
Mi è stato chiesto di parlare della risurrezione di Gesù. Lo farò in tre tappe, intitolate rispettivamente. Che cos’è la risurrezione di Gesù? Che cosa non è. Che cosa ha prodotto, cioè qual è stato il suo frutto maggiore.
1. Che cos’è la risurrezione di Gesù? È esattamente ciò che dice la parola: quel Gesù, morto e sepolto, «il terzo giorno risuscitò», cioè tornò in vita, non rimase chiuso nel sepolcro dov’era stato posto, ma «si presentò vivente con molte prove, facendosi vedere da loro (cioè dagli apostoli, ma non solo da loro, anzi in primo luogo non da loro, sembra intenzionalmente) per quaranta giorni» (Atti 1,3). Lo dice lui stesso: «Ero morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli – cioè per sempre – e tengo le chiavi della morte e del soggiorno dei morti» (Apocalisse 1,18), cioè non è più la morte ad avere potere su di me, sono io che ho potere sulla morte.
- Categoria: futuro del cristianesimo
di Alberto Maggi
Padre Maggi, la sua visione della morte e dell’aldilà è profondamente influenzata dall’esperienza diretta da lei vissuta.
La mattina del 9 aprile 2012, un’ambulanza mi portava a sirene spiegate verso l’ospedale, dove sarei rimasto per quasi tre mesi, combattendo tra la vita e la morte, sottoposto a diversi pesanti interventi chirurgici. È stata un’esperienza meravigliosa che ha arricchito la mia vita, con la presenza del Signore accanto a me palpabile, che mi ha fatto sperimentare la verità dell’espressione di San Paolo: “Quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12,10), e che mi ha aiutato a trasformare una situazione indubbiamente negativa in positiva.
- Categoria: futuro del cristianesimo
di Piero Stefani
Cosa avvenga all'essere umano quando i suoi occhi si chiudono all’esistenza terrena è domanda che non trova risposta nell’esperienza di alcun vivente. Eppure la questione si pone. Per qualcuno l'interrogativo trova nell’animo risposta certa sul versante di una vita che non avrà fine, o su quello opposto di un integrale venir meno; per altri l’aldilà resta il «grande forse» (come lo definì Rabelais). Anzi, nella mobilità che la contraddistingue, la coscienza delle persone può, in tempi successivi, passare dall’una all’altra convinzione o oscillare più volte tra dubbio e certezza.
- Categoria: futuro del cristianesimo
di Paola Lazzarini, in Adista Documenti n. 44 del 23/12/2023
Gli obiettivi di sviluppo posti dall’Agenda 2030 per quanto riguarda la lotta alla discriminazione di genere e l’empowerment di donne e ragazze rappresentano qualcosa in più di semplici auspici, sono impegni precisi che tutti gli Stati del mondo – indipendentemente dal proprio livello di sviluppo – devono integrare, finanziare e rendicontare. Lo Stato del Vaticano non fa parte delle Nazioni Unite, rappresenta l’anomalia di essere “invitato permanente” senza diritto di voto, ma con la facoltà di partecipare ai dibattiti, presentare documenti e contribuire alle discussioni. Di fatto la sua voce è molto influente in questioni etiche, morali e sociali, in questo senso l’atteggiamento della Chiesa Cattolica sull’Agenda acquista un significato che va ben oltre ciò che avviene all’interno delle mura vaticane.
- Categoria: donne e uomini in cammino
Anche quest’anno, avvicinandoci al Natale e ricordando Pierluigi Di Piazza, compagno di strada di tanti uomini e donne appartenenti alle varie tribù della terra, vogliamo condividere qualche proposta di riflessione e confronto con ciascuna e ciascuno di voi.
La ricorrenza del Natale si celebra in concomitanza con il solstizio d’inverno, tempo che tutte le culture dell’emisfero settentrionale del pianeta hanno percepito come portatore di un’immensa speranza proprio nel momento in cui le tenebre e il freddo sembrano aver sopraffatto la luce e il calore del sole. Da quel momento le giornate si allungano e i raggi della nostra stella sembrano lentamente risvegliare i semi e i germogli di una nuova vita apparentemente sepolti nella terra.
- Categoria: restiamo umani
registrazione dell'incontro con Paolo De Stefani, docente di Diritto internazionale Università di Padova
11 novembre 2023 in collaborazione con le associazioni Una Strada, La Rotonda, Di Casa. Parrocchia di Carpenedo, Mestre
- Categoria: restiamo umani
di Enrico Trevisi, Vescovo Diocesi di Trieste
La “teoria della guerra giusta” poneva condizioni molto rigorose. Chi la evoca oggi non la conosce. Era nata un po’ alla volta lungo i secoli e sempre per limitare la guerra, restringerla e costringerla a ridimensionarsi. Per fare la guerra (lo jus ad bellum) si chiedeva: 1) una causa giusta; 2) un’autorità competente; 3) una retta intenzione; 4) rimedio estremo; 5) proporzionalità; 6) probabilità di successo. E una volta scoppiata la guerra (lo jus in bello) si prescriveva 1) la discriminazione tra obiettivi civili e obiettivi militari; 2) la proporzionalità di ogni azione militare rispetto agli esiti ragionevolmente sperati. Tutte condizioni che nelle attuali guerre sono disattese.
- Categoria: restiamo umani
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