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a cura di Carlo Beraldo, Vittorio Borraccetti, Carlo Rubini
1. Questo numero di Esodo, dedicato al rapporto religione-politica, nasce dall’indignazione provata da molti per l’uso della fede cristiana, dei suoi simboli, dello stesso nome di Dio, da parte di alcuni partiti nelle competizioni elettorali, e non solo, a sostegno di un proprio progetto politico, i cui contenuti sembrano contrastare con i valori fondanti del messaggio cristiano per sua natura universalistico. Questa strumentalizzazione viene compiuta da una molteplicità di soggetti politici nel mondo attuale, più che altro di orientamento conservatore e autoritario, e non solo con riferimento al cristianesimo; si usa il fondamento religioso come uno degli elementi identitari di una comunità sociale (accanto ad altri, come una certa idea di nazione e famiglia), con tendenziale esclusione o discriminazione di chi non si riconosce in essi. In Europa manifestazioni di esplicito uso della religione a fini politici sono presenti, oltre che in Italia, in paesi come l’Ungheria e la Polonia, tra i più noti. Tale prassi si evidenzia in altre aree del mondo, coinvolgendo ulteriori religioni, oltre al cristianesimo nelle sue diverse manifestazioni, come l’islam, l’ebraismo, l’induismo, ecc. L’uso politico della religione ali- menta spesso nazionalismo e sovranismo, contrastando sul piano internazionale il multilateralismo e i faticosi tentativi di costruire organismi sovranazionali capaci di prevenire e governare i conflitti e, sul piano interno, il pieno riconoscimento dei diritti soggettivi a chi non si riconosce nei prevalenti modelli morali di comportamento derivanti dalla religione.
Presentazione del libro di Enrico Cerasi, Mimesis Edizioni 2023
L'autore ne discute con Carlo Bolpin, Andrea Tagliapietra e Anna Urbani
M9 LAB Evento in collaborazione con Esodo
di Silvia Rizzo, insegnante, impegnata in progetti di accoglienza di immigrati
Quando la filosofia non è pura metafisica o mera dissertazione logico-razionale anche una parola si può trasformare in una nuova lente con cui osservare e analizzare il mondo. L’ethos del riconoscimento di Lucio Cortella, indagine sul concetto di riconoscimento partendo da Hegel e attorno a Hegel, mi ha dato spunti per riflessioni pragmatiche. Il termine riconoscimento ha acquistato valore di strumento di comprensione e di analisi delle dinamiche dell’uomo sia a livello esistenziale che politico, di comprensione del reale, in quanto riguarda non solo la sfera delle relazioni sentimentali, familiari e amicali ma anche sociale, giuridica e politica.
È difficile salutare un amico come Giovanni Benzoni. Si accavallano ricordi, parole e immagini. Lo ricordiamo facendo nostre le parole che il Punto pace di Pax Christi di Venezia-Mestre ha usato per comunicare la sua morte, con una biografia curata da Carlo Bolpin, con il ricordo di Gente Veneta e pubblicando un articolo che Giovanni aveva inviato per Esodo. Allora, ottobre 2023, Carlo Bolpin gli disse che era "troppo politico per la rivista", e anche che era "bello che fosse ancora capace di sorprendersi e di sorprendere". Questa capacità era una delle caratteristiche belle di Giovanni. L'ultima parte dell'articolo è oggi particolarmente significativa per noi, per ricordare la sua fede e la sua lettura della storia e della realtà presente, e per rinnovare gli impegni che con lui abbiamo condiviso.
A proposito di un intervento di Edoardo Albinati
di Paola Cavallari, in Il paese delle donne on line
Daly Mary, filosofa femminista, lo aveva raccomandato più volte: occorre connettere le questioni per dare conto dell’estensione, della pervasività e della capillarità del dominio maschile. Pierre Bourdieu, da par suo, ha rinforzato: le interconnessioni sono fondamentali per aprire gli occhi sul dominio maschile, che si serve della dissimulazione e della dissociazione come suoi punti di forza.
In questi tempi di Guerra e pace si parla spesso, purtroppo. Si parla molto meno e con meno intensità e convinzione di violenze sulle donne (l’onda d’urto dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin si è affievolita, ma comunque non annullata). Quasi mai, però, si mettono in connessione i due fenomeni. Si fanno apparire come sfere a sé, irrelate. Più in generale si tende a non mettere in circolo guerra e sesso/sessualità. Divide et impera, verrebbe da dire.
di Maurizio Ambrosini
Le ONG straniere che soccorrevano in mare i migranti e li depositavano nei porti italiani erano il bersaglio perfetto. La narrazione sovranista di un paese sotto invasione a opera di oscure lobby globaliste aveva costruito un nemico ideale da combattere. Il fantasma della sostituzione etnica aveva trovato dei colpevoli. Apparati di sicurezza, servizi segreti all’italiana e alcune procure si prestavano a collaborare, costruendo prove, accreditando testimoni improbabili, attivando procedure severissime di contrasto. Da stato d’assedio. Poco importava che assieme alla tedesca Juventa venissero coinvolte anche Medici senza frontiere, premio Nobel, e Save the Children.
di Carlo Beraldo
Periodicamente in Italia si sviluppano discussioni, che spesso degenerano in veri e propri conflitti tra posizioni in netta contrapposizione ideologica, sul tema dell’aborto. Recentemente la polemica, alimentata dai differenti giudizi sull’inserimento in Francia dell’aborto come diritto costituzionale, è sorta in conseguenza dell’inserimento nel cosiddetto Decreto PNRR 2024, ratificato dal Parlamento nell’ultima settimana di aprile, di un comma che così dice: “Le regioni organizzano i servizi consultoriali nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR e possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità” (Art. 44-quinquies.).
di Cettina Militello, dal mensile dell'"Osservatore Romano" Donna-Chiesa-Mondo, aprile 2024
La preghiera delle donne ha caratteri diversi e propri? Davvero non lo credo. Alla sua radice, oltre la “domanda”, questo l’etimo, sta il bisogno, l’esperienza di Dio. L’attitudine di chi prega, uomo o donna che sia, è quella di chi sta alla presenza di Colui che da senso profondo al suo esserci al mondo. Lo trova e riconosce nelle creature e nel creato sino addirittura a considerarli, ognuno nel suo genere, come risposta al suo bisogno. Da qui l’idolatria… E poiché nel fluire della storia - e delle culture che l’hanno abitata - a fare la differenza non sono state le donne ma gli uomini, questi ultimi, soprattutto, hanno modulato e regolamentato questo bisogno innato.
di Sandra Savogin
Pubblichiamo un profilo di Vinicio Morini (1925-2024), dirigente partigiano, militante politico, impegnato nelle battaglie per la tutela ambientale, promotore culturale. Lettore della rivista e socio di Esodo, molto attento a tutti i nostri temi, da quelli etico-culturali a quelli sulle questioni di fede e di religione, sempre con profondità critica e ampiezza di vedute.
Nato a Mirano nel 1925, si trasferì nel 1938 a Mestre in Via Col di Lana con la famiglia in cui erano in 10 figli. A 16 anni nel 1941 trovò un lavoro presso lo stabilimento Lavorazione Leghe Leggere a Porto Marghera, nel reparto presse con turni alternati di 12 ore dalle sei del mattino alle sei della sera e dalle sei della sera alle sei del mattino. L'Italia era in guerra già da un anno.
intervista a Stefano Levi Della Torre a cura di Umberto De Giovannangeli in “l’Unità” del 24 aprile 2024
Professor Levi Della Torre, cosa distingue a suo avviso una critica a Israele per ciò che sta perpetrando a Gaza da un atteggiamento antisemita?
La critica a Israele per il massacro a Gaza è doverosa. L’aggressione terribile di Hamas del 7 ottobre ha traumatizzato nel profondo Israele rinnovando memorie dei pogrom e del genocidio e rivelando una sua inattesa vulnerabilità. Israele ha diritto di reagire e difendersi? Negarlo sarebbe un sintomo antisemita. Ma a Gaza e in Cisgiordania Israele ha trasformato la guerra contro Hamas in guerra contro il popolo palestinese su due fronti, quello di Gaza e quello in Cisgiordania.
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Comunque nude
Ester Lunardon e Ludovica Piazzi (a cura di)
Mimesis 2023
L’ingrediente ritrovato, Uno sguardo alla cucina ebraica del Ghetto di Venezia
di Pierangelo Federici
con acquerelli di Serena Nono e Nicola Golea
Ed. lunargento 2024