Ogni religione fonda l’identità sul Fondatore, ma si diversifica storicamente in forme organizzative talvolta tra loro conflittuali (Pace). Questo processo caratterizza anche il cristianesimo e, al suo interno, la Chiesa cattolica. Occorre quindi analizzare le condizioni che favoriscono o ostacolano la comunicazione (De Sandre) o i conflitti, e quanto le esigenze organizzative, funzionali alla trasmissione della “buona novella” di Gesù, abbiano finito per incidere sulle sue stesse caratteristiche originali, anche attenuandone la radicalità ed evolvendosi in strutture di potere.
Dietro ogni palestinese c’è un fatto generale… una volta – e non molto tempo fa – (lui o i suoi antenati) vivevano in una terra tutta sua chiamata Palestina, che ora non è più la sua patria”. Edward Said
Settantacinque anni fa, il popolo palestinese ha vissuto una grande catastrofe – la Nakba – un evento così devastante che le sue ripercussioni continuano ancora oggi. Nel 1948 fu fondato lo Stato di Israele. Per realizzarlo, più di 750.000 palestinesi sono stati espulsi, costretti con la violenza, la paura o l’intimidazione a fuggire dalle loro case. Oltre 400 città e villaggi palestinesi furono intenzionalmente distrutti dalle milizie che sarebbero poi diventate le Forze di Difesa Israeliane. Altre migliaia di persone divennero sfollati all’interno del neonato Stato di Israele.
L'articolo è la sintesi, a cura di Lucia Scrivanti, delle risposte di un gruppo di dodici donne come contributo al cammino sinodale della Chiesa italiana.
1) Ritieni siano giuste le critiche che vengono rivolte alla chiesa e al clero di non dare valore alla presenza femminile, al pensiero e al sapere delle donne nella chiesa?
Le critiche rivolte alla chiesa sono del tutto giustificate.
I giudizi sulla reazione dell’Ucraina e dei paesi occidentali all’invasione da parte della Russia sono fortemente contrastanti e continuano a dividere trasversalmente le diverse famiglie culturali. Anche tra le Chiese cristiane, e all’interno di ciascuna Chiesa, profonde sono le contrapposizioni in nome della stessa fede. Come Associazione Esodo, in cui ugualmente esistono questi contrasti pur nell’unanime condanna dell’aggressione russa, manteniamo il nostro stile di ricerca, il metodo del confronto tra opposte posizioni. Uscendo dalle prese di posizione e dalle semplificazioni, abbiamo posto domande sui nodi etici e teologici, che riteniamo di fondo, a esperti di diverse discipline e di diverso orientamento, che continuiamo a pubblicare nel sito.
Ritornano oggi con una certa frequenza comportamenti antisemiti di gruppi di estrema destra, che si ispirano apertamente al nazismo e al fascismo. Quali le ragioni?
Purtroppo è vero e assai preoccupante. Sono molti in tali gruppi in particolare in Germania e in Italia, ma il fenomeno si estende, anche ad altri Paesi europei – si pensi alla Polonia e all’Ungheria – dove governi di destra politica con posizioni dichiaratamente nazionaliste si mostrano indulgenti nei confronti di movimenti estremisti che si ispirano, che hanno direttamente o indirettamente, a tali aberranti ideologie, che hanno insanguinato il “secolo breve”.
Proprio in questi giorni che segnano il rischio di nuove e più inquietanti escalation del conflitto russo ucraino il calendario ha posto il sessantesimo anniversario della promulgazione della Pacem in terris, l’ultima enciclica di Giovanni XXIII, che vide la propria luce l’11 aprile 1963, pochi mesi prima della scomparsa di Papa Roncalli.
Pubblicata in un crinale drammatico della storia del ‘900, all’acme della guerra fredda, la Pacem in terris ha come antefatto storico la crisi dei missili di Cuba, che dal 16 al 28 ottobre 1962 tenne l’umanità sull’orlo del conflitto nucleare tra le due super potenze statunitense e sovietica, tanto che, come ebbe a dire Arthur Schlesinger, storico e collaboratore del presidente J.F. Kennedy, “non fu solo il momento più pericoloso della guerra fredda. Fu il momento più pericoloso della storia dell’umanità”.
In memoria del nostro amico carissimo Giuseppe Goisis, che da sempre con le sue riflessioni ha contribuito ad aprirci nuovi spazi e, nello stesso tempo, ad andare in profondità con grande sensibilità umana e cristiana, pubblichiamo il suo ultimo articolo presente nel numero di settembre 2022 Dio parla? Parole e desiderio di Dio. Con lui avevamo in programma altri contributi nella rivista e in convegni... Cercheremo di continuare la ricerca secondo il suo insegnamento. Grazie Pino!
1. Tra fideismo e razionalismo Il Concilio Vaticano I, inaugurato a Roma nel dicembre 1869, ha prodotto due documenti:
“Facciamo crescere una cultura della pace”, chiede con forzaPapa Francesco. Questo è il suo appello nelVideo del Papadi aprile, con l’intenzione di preghiera che il Santo Padre affida a tutta laChiesa cattolicaattraverso laRete Mondiale di Preghiera del Papa.
L’11 aprile ricorre il 60esimo anniversario della pubblicazione dell’enciclicaPacem in terrisscrittada Papa Giovanni XXIIIe sottotitolata “Sulla pace fra tutte le genti, fondata nella verità, nella giustizia, nell’amore e nella libertà”. Nel video di questo mese,Francescoribadisce con forza questo messaggio, sottolineando che “la guerra è una follia, è fuori dalla ragione”.
Depositatosi, almeno per il momento, il polverone generato dallo stop del Governo all’iscrizione anagrafica dei figli delle coppie omosessuali, impropriamente associato allo spauracchio della maternità surrogata,