...
a cura di Gianni Manziega, Lucia Scrivanti
Forse si tratta di percezione errata della realtà, ma a noi sembra che la violenza nel mondo stia diffondendosi sempre di più, sfilacciando la rete dei rapporti personali e la serena convivenza tra interi popoli. Ci sconvolgono le immagini di alcune delle oltre 50 guerre guerreggiate oggi nel mondo - “la terza guerra mondiale a pezzi”, aveva sentenziato papa Francesco nel 2014 durante la visita al cimitero militare di Redipuglia - che seminano quotidianamente morti, persino bambini e donne e anziani e civili inermi, distruzioni di intere città, sconvolgimento degli ecosistemi...; ci preoccupa inoltre il moltiplicarsi di diverse forme di violenza nelle relazioni personali.
Nell'attuale scenario mondiale, che appare pesantemente segnato dalle guerre e dall'ingiustizia, e al diffondersi di un clima di rabbia e di rancori repressi, al male si contrappone il male, alla violenza si contrappone violenza. È messa tragicamente in crisi la convivenza pacifica nell’intero pianeta. Come è possibile ricostruire sulle macerie e ricucire l'umanità lacerata? È necessario trovare la strada della possibile riconciliazione. Ma ci può essere riconciliazione senza perdono?
A proposito di un intervento di Edoardo Albinati
di Paola Cavallari, in Il paese delle donne on line
Daly Mary, filosofa femminista, lo aveva raccomandato più volte: occorre connettere le questioni per dare conto dell’estensione, della pervasività e della capillarità del dominio maschile. Pierre Bourdieu, da par suo, ha rinforzato: le interconnessioni sono fondamentali per aprire gli occhi sul dominio maschile, che si serve della dissimulazione e della dissociazione come suoi punti di forza.
In questi tempi di Guerra e pace si parla spesso, purtroppo. Si parla molto meno e con meno intensità e convinzione di violenze sulle donne (l’onda d’urto dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin si è affievolita, ma comunque non annullata). Quasi mai, però, si mettono in connessione i due fenomeni. Si fanno apparire come sfere a sé, irrelate. Più in generale si tende a non mettere in circolo guerra e sesso/sessualità. Divide et impera, verrebbe da dire.
di Maurizio Ambrosini
Le ONG straniere che soccorrevano in mare i migranti e li depositavano nei porti italiani erano il bersaglio perfetto. La narrazione sovranista di un paese sotto invasione a opera di oscure lobby globaliste aveva costruito un nemico ideale da combattere. Il fantasma della sostituzione etnica aveva trovato dei colpevoli. Apparati di sicurezza, servizi segreti all’italiana e alcune procure si prestavano a collaborare, costruendo prove, accreditando testimoni improbabili, attivando procedure severissime di contrasto. Da stato d’assedio. Poco importava che assieme alla tedesca Juventa venissero coinvolte anche Medici senza frontiere, premio Nobel, e Save the Children.
di Carlo Beraldo
Periodicamente in Italia si sviluppano discussioni, che spesso degenerano in veri e propri conflitti tra posizioni in netta contrapposizione ideologica, sul tema dell’aborto. Recentemente la polemica, alimentata dai differenti giudizi sull’inserimento in Francia dell’aborto come diritto costituzionale, è sorta in conseguenza dell’inserimento nel cosiddetto Decreto PNRR 2024, ratificato dal Parlamento nell’ultima settimana di aprile, di un comma che così dice: “Le regioni organizzano i servizi consultoriali nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR e possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità” (Art. 44-quinquies.).
di Cettina Militello, dal mensile dell'"Osservatore Romano" Donna-Chiesa-Mondo, aprile 2024
La preghiera delle donne ha caratteri diversi e propri? Davvero non lo credo. Alla sua radice, oltre la “domanda”, questo l’etimo, sta il bisogno, l’esperienza di Dio. L’attitudine di chi prega, uomo o donna che sia, è quella di chi sta alla presenza di Colui che da senso profondo al suo esserci al mondo. Lo trova e riconosce nelle creature e nel creato sino addirittura a considerarli, ognuno nel suo genere, come risposta al suo bisogno. Da qui l’idolatria… E poiché nel fluire della storia - e delle culture che l’hanno abitata - a fare la differenza non sono state le donne ma gli uomini, questi ultimi, soprattutto, hanno modulato e regolamentato questo bisogno innato.
Pagina 11 di 11
Pulita
di Alia Trabucco Zeran
Sur 2024
Cantico
Catalogo opere di Nicola Golea e Serena Nono
Sfidare il realismo. Politica dei cristiani e radicalità evangelica
di Claudio Sardo (curatore)
Marietti 1820, 2024