Pubblichiamo il documento della Rete Cammino sinodale Chiesa italiana, frutto di una collaborazione tra varie sigle, tra le quali anche Viandanti.
Carissimi fratelli vescovi,
il cammino sinodale, di cui la Conferenza episcopale ha nelle scorse settimane annunciato l’avvio e di cui discuterete nella vostra Assemblea generale del 24-27 maggio, ci pare una grande opportunità, un vero kairós, per rimettere in movimento una comunità ecclesiale che da tempo nel nostro paese vive una situazione di stanchezza e di fatica a comunicare la fede in un mondo in continuo mutamento.
"La Piattaforma di Iniziative Laudato Si’ del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale è uno spazio in cui istituzioni, comunità e famiglie possono apprendere e crescere insieme".
di Angelo Reginato
Prosegue con Angelo Reginato, pastore della Chiesa Battista di Lugano, il confronto nato dal numero di Esodo "E fu sera e fu mattina", la genesi tra scienza e fede e le domande poste da Vittorio Borraccetti nel suo Tre riflessioni a partire dai racconti biblici della creazione.
Penso siano feconde le domande poste da Vittorio Borraccetti. Ognuna richiederebbe l’apertura di un cantiere teologico. Mi limito a esprimere alcune reazioni che hanno suscitato in me.
Il prossimo numero della rivista Esodo sarà incentrato sulla figura di Gesù indagata da vari punti di vista. In questo percorso di ricerca, abbiamo anche chiesto di rispondere alla domanda “Chi è Gesù per te?”. Questa di Carlo Rubini è una prima risposta.
“Chi è Gesù per te?”, già la domanda per come è formulata dice molto, sia di chi la formula e sia dell’implicita condizione della persona a cui è rivolta.
Infatti, con il verbo al presente, “chi è” è del tutto evidente che chi pone la domanda è persona di fede. Perché è solo il cosiddetto “Gesù della fede” che, da chi crede in lui, è considerato il vivente, una condizione che giustifica il verbo al presente assegnato a una persona o a un’entità che c’è, esiste e non semplicemente che è esistito.
di Jean Louis Ska
Il numero 4/2020 della rivista Esodo “E fu sera e fu mattina”. La genesi tra fede e scienza affronta il dibattito delle compatibilità tra le dottrine della “creazione” e quelle dell’“evoluzione”. In particolare la questione posta riguarda le diverse interpretazioni e il significato della lettura del testo biblico: la Parola di Dio nei racconti umani. Su questo tema ha scritto nel numero Jean Louis Ska, docente di Esegesi dell’Antico Testamento al Pontificio Istituto Biblico e autori di numerosi saggi, che ha tenuto una relazione ("Dov'eri quando io fondavo la terra?", incontro con J.L. Ska) rispondendo alle nostre domande.
Sul numero sono intervenuti nel sito Daniele Garota (Tra creazione e salvezza: la trappola del sapere) e Vittorio Borraccetti (Tre riflessioni a partire dai racconti biblici della creazione), che ha posto alcune domande fondamentali relative all’articolo e alla relazione di Ska, al quale abbiamo chiesto di rispondere con una prima breve riflessione.
di Paolo Naso e Brunetto Salvarani
Come abbiamo spesso riferito sulle pagine di Esodo, ci sembra un dato di fatto che, dopo anni di sostanziale impronunciabilità, la parola dialogo stia riprendendo a comparire con una certa frequenza nel linguaggio delle chiese. Esempio evidente di ciò quanto accaduto fra il 4 e il 5 febbraio scorsi [2019, ndr], nel palcoscenico fiabesco degli Emirati Arabi Uniti, ad Abu Dhabi. Dove papa Francesco e il grande imam di al-Azhar - principale centro culturale sunnita al mondo, sito al Cairo - hanno firmato insieme un documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, assai denso, se esercitiamo la virtù cristiana della speranza, di potenzialità benefiche.
Per ricordare il teologo svizzero Hans Küng, morto il 6 aprile, pubblichiamo l'articolo di Brunetto Salvarani in Avvenire del 7 aprile 2021.
La popolarità di Hans Küng – morto ieri a Tubinga dopo una lunga malattia affrontata con estrema dignità – è difficilmente sottovalutabile.
Come teologo, con i suoi insegnamenti, i suoi numerosi (e importanti) libri, la sua presenza anche a livello pubblicistico, egli ha segnato, nelle sue alterne vicende, un’epoca decisiva della storia della Chiesa cattolica, a partire dal Vaticano II fino ai nostri giorni.
di Daniele Garota
Chi crede sa che Dio ha creato in principio ogni cosa e che ci salverà alla “fine del mondo” (Mt 13,40). Per i cristiani al centro di tutto c’è poi l’incarnazione di Dio, il suo esser diventato, duemila anni fa, “carne” in Cristo. E sarà proprio questo Dio così ridotto a umiltà e piccolezza a salvare e giudicare tutto quanto avrà vissuto qui sulla terra, dal primo all’ultimo giorno.
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