Non c’era niente da capire: con i manganelli non c’è futuro. Vogliamo partire dicendo questo: la responsabilità in merito alle vicende che hanno visto coinvolti gli studenti e le forze dell’ordine a Pisa e Firenze è chiara e quanto abbiamo visto e sentito attraverso le testimonianze dei presenti ci porta a esprimere la nostra ferma e condivisa condanna per l’accaduto. L’esercizio del diritto a esprimere la propria opinione in maniera pacifica non può in alcun modo rappresentare un pretesto per la violenza, soprattutto da parte di chi è chiamato a garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
In questi giorni sono state dette molte cose, molti si sono stretti attorno agli studenti e alle studentesse vittime di quanto accaduto. Su tutti il Presidente della Repubblica ha ricordato che «con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento»: parole che rispecchiano ancora una volta con forza e lucidità il nostro pensiero.
Riprendiamo quest'intervista di Carlo Bolpin a Maurizio Ambrosini, docente di sociologia delle migrazioni, Università statale di Milano, pubblicata in "Pace&Legalità" n.10 del Centro per la pace e la legalità Sonja Slavik.
La rappresentazione diffusa degli immigrati è tale da suscitare atteggiamenti negativi: sono per lo più maschi (che portano via il lavoro), musulmani (difficilmente integrabili), vengono per motivi economici e quindi non hanno diritto all'asilo. Si dice inoltre che l'Italia è il Paese in Europa che subisce di più l'ingresso, "l'invasione" di migranti. È così?
Il discorso pubblico ripete ogni giorno che siamo di fronte a un fenomeno gigantesco, in tumultuoso aumento, che proverrebbe principalmente dall’Africa e dal Medio Oriente e sarebbe composto soprattutto da maschi mussulmani. I dati disponibili ci dicono invece che l’immigrazione in Italia dopo anni di crescita è sostanzialmente stazionaria, poco sopra i 5 milioni di residenti regolari, a cui va aggiunta una stima di circa 500.000 presenze irregolari. Gli immigrati sono arrivati per lavoro in un primo tempo, poi per ricongiungimento familiare, con circa un milione di minori e 2,4 milioni di occupati regolari. Pochissimi per asilo, meno del 7% del totale. Come se non bastasse, le statistiche dicono che l’immigrazione in Italia è prevalentemente femminile, per quasi la metà europea e proviene in maggioranza da paesi di tradizione cristiana.
Pubblichiamo il comunicato di Magistratura democratica del 19 febbraio 2024
Dinanzi a situazioni che violentano e terrorizzano i popoli e scuotono le coscienze e il senso di umanità più elementare, nessuna persona può girare lo sguardo altrove: men che meno i giuristi, per quanto complesse e intricate siano le questioni che chiamano in causa non solo la politica e l’etica, ma anche il diritto, portatore di razionalità, di equilibrio e di moderazione nella regolazione dei rapporti di forza al fine di evitare la deflagrazione e l’aggravamento di conflitti sino ad esiti catastrofici per il mondo intero.
Il video dell'incontro di presentazione del numero della Rivista "Esodo" Mafia a Nord Est con Libera | 12 febbraio 2023 | Parrocchia della Resurrezione Marghera
con Carlo Beraldo, sociologo e Vittorio Borraccetti, ex magistrato.
Un Digiuno per la Pace per dire basta a queste inutili stragi
Il digiuno è iniziato il 14 febbraio, primo giorno di Quaresima. L'appello è già stato accolto da oltre 150 persone che stanno partecipando in vario modo al digiuno.
Rete Cammino Sinodale Chiesa Italiana
A
Uscire dal sistema dei cappellani militari
La “guerra mondiale" in cui siamo immersi, dentro il sistema gigantesco di ingiustizia e di complicità che la alimenta, ci spinge sempre più a valutare gli strumenti bellici “con una mentalità completamente nuova”.
Pubblichiamo l'appello per il cessate il fuoco e la ripresa del dialogo promosso da un gruppo di intellettuali legati in vario modo alla comunità ebraica italiana.
Siamo un gruppo di ebree ed ebrei italiani che, dopo la ricorrenza del Giorno della Memoria e nel vivere il tempo della guerra in Medio Oriente, si sono riuniti e hanno condiviso diversi sentimenti: angoscia, disagio, disperazione, senso d’isolamento. Il 7 ottobre, non solo gli israeliani ma anche noi che viviamo qui siamo stati scioccati dall’attacco terroristico di Hamas e abbiamo provato dolore, rabbia e sconcerto. E la risposta del governo israeliano ci ha sconvolti: Netanyahu, pur di restare al potere, ha iniziato un’azione militare che ha già ucciso oltre 28.000 palestinesi e molti soldati israeliani, mentre a tutt’oggi non ha un piano per uscire dalla guerra e la sorte della maggior parte degli ostaggi è ancora incerta. Purtroppo sembra che una parte della popolazione israeliana e molti ebrei della diaspora non riescano a cogliere la drammaticità del presente e le sue conseguenze per il futuro. I massacri di civili perpetrati a Gaza dall’esercito israeliano sono sicuramente crimini di guerra: sono inaccettabili e ci fanno inorridire.
Anche quest’anno, avvicinandoci al Natale e ricordando Pierluigi Di Piazza, compagno di strada di tanti uomini e donne appartenenti alle varie tribù della terra, vogliamo condividere qualche proposta di riflessione e confronto con ciascuna e ciascuno di voi.
La ricorrenza del Natale si celebra in concomitanza con il solstizio d’inverno, tempo che tutte le culture dell’emisfero settentrionale del pianeta hanno percepito come portatore di un’immensa speranza proprio nel momento in cui le tenebre e il freddo sembrano aver sopraffatto la luce e il calore del sole. Da quel momento le giornate si allungano e i raggi della nostra stella sembrano lentamente risvegliare i semi e i germogli di una nuova vita apparentemente sepolti nella terra.
Israele-Palestina. Il quadro storico del conflitto
registrazione dell'incontro con Paolo De Stefani, docente di Diritto internazionale Università di Padova
11 novembre 2023 in collaborazione con le associazioni Una Strada, La Rotonda, Di Casa. Parrocchia di Carpenedo, Mestre
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