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restiamo umani

Discernere insieme nella complessità

09 Febbraio 2023
06 Febbraio 2023
Visite: 324

di Lucia Vantini 

1. Il cristiano di fronte al male nella storia o meglio dentro il male. Riprendendo Bonhoeffer, che considera l’incarnazione come legge della storia, il cristiano sa che qualsiasi azione compia rimane nel peccato. Nella storia non si pone l’alternativa astratta tra il Bene assoluto e il Male assoluto. Qualsiasi azione facciamo per compiere il bene si rimane nella situazione di peccato: comporta assumere il rischio della scelta personale nella situazione concreta con la fede nella misericordia di Cristo che ha preso su di sé il peccato e lo ha vinto. Compiere una azione che si ritiene necessaria per raggiungere un bene, come uccidere il tiranno o partecipare alla guerra per la libertà del proprio popolo, è quindi contemporaneamente bene e male, giusto e peccato. Se è così, è una contraddizione interna alla coscienza personale del cristiano ma ha anche significati per la Chiesa e per l’etica umana collettiva? 
Più che di contraddizione – termine che evoca uno scenario di tensione tra due polarità – parlerei di complessità e dunque di intrecci.

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Nonviolenza: unica risposta evangelica alla guerra

03 Febbraio 2023
01 Febbraio 2023
Visite: 381

di Daniele Menozzi 

1. Il cristiano di fronte al male nella storia o meglio dentro il male. Riprendendo Bonhoeffer, che considera l’incarnazione come legge della storia, il cristiano sa che qualsiasi azione compia rimane nel peccato. Nella storia non si pone l’alternativa astratta tra il Bene assoluto e il Male assoluto. Qualsiasi azione facciamo per compiere il bene si rimane nella situazione di peccato: comporta assumere il rischio della scelta personale nella situazione concreta con la fede nella misericordia di Cristo che ha preso su di sé il peccato e lo ha vinto. Compiere un’azione che si ritiene necessaria per raggiungere un bene, come uccidere il tiranno o partecipare alla guerra per la libertà del proprio popolo, è quindi contemporaneamente bene e male, giusto e peccato. Se è così, è una contraddizione interna alla coscienza personale del cristiano ma ha anche significati per la Chiesa e per l’etica umana collettiva? 
Se assumiamo il tema della violenza bellica come cartina di tornasole in grado di gettare luce su questa più generale (e complicata) questione etica, occorre partire da una considerazione storica.

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Immigrazioni

01 Febbraio 2023
13 Aprile 2021
Visite: 330

di Stefano Levi Della Torre

1) Il dramma delle migrazioni è una ferita nelle sue origini, nei suoi percorsi e nei suoi approdi, una ferita che rimarrà aperta per un tempo non Le persone di buona volontà ne cercano cure e rimedi ma non possono dare soluzioni. È una mutazione storica, eppure si presenta come emergenza. Tanto più per i suoi aspetti tragici che impongono l’affanno di salvare vite. Questo non può che essere una priorità, un’urgenza a cui non si può derogare, contrapponendo ad essa il problema immediatamente successivo, reale e arduo, quello di dare accoglienza e prospettiva ai salvati e ai migranti nei paesi di arrivo.

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Oltre l'homo oeconomicus

27 Gennaio 2023
22 Aprile 2021
Visite: 681

Riflessioni sull’orizzonte antropologico dell’economia

di Roberto Mancini

  1.  L’antropologia interculturale della dignità

Nelle pagine che seguono vorrei approfondire la questione del profilo antropologico che orienta la cultura dell’economia vigente, incentrata com’è noto sulla figura dell’homo oeconomicus. In questa concezione opera una sostituzione della stima per l’umanità con una sorta di disprezzo aprioristico, per cui l’uomo per natura sarebbe autointeressato, aggressivo e calcolatore.

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Il senso di fare memoria

27 Gennaio 2023
27 Gennaio 2023
Visite: 280

Pubblichiamo il discorso di Dario Calimani, presidente della Comunità Ebraica di Venezia, al Teatro La Fenice durante la Cerimonia cittadina per il giorno della memoria.

"Fare Memoria non è solo inchinarsi in silenzio davanti alla storia, e non può essere il vuoto di un rito. Né si può pretendere che la memoria sia l’esibizione oscena del dolore altrui.
Per attenersi alla nudità dei fatti, bisognerebbe concentrarsi sui ben noti temi perversi che hanno dato vita, nei secoli e fino ai nostri giorni, all’antisemitismo e alle sue nefaste conseguenze: la diffusione del pregiudizio, il mito della finanza e della lobby ebraica mondiale, le teorie della razza pura, e le pratiche dell’isolamento e dell’emarginazione, fino ad arrivare all’individuazione della razza nemica che cospira ai danni della civiltà occidentale e che fa da quinta colonna tramando contro gli interessi della nazione; e poi le leggi razziali, che estromettono dalla società e dal consesso civile e trasformano le persone in reiètti e indegni, privandoli, nell’indifferenza generale, del riconoscimento sociale e dei mezzi di sostentamento, e finalmente la caccia all’ebreo, la delazione per poche lire, la deportazione, i carri bestiame, le camere a gas, i forni crematori. E il ritorno dei pochi sopravvissuti, ancora una volta fra l’indifferenza di tutti, estranei e parenti, nell’incredulità di tutti. E poi, alla fine, le commemorazioni di rito.

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La scelta tra violenza e non esistenza

26 Gennaio 2023
26 Gennaio 2023
Visite: 283

Dal sito di Peacelink riprendiamo questi pensieri tratte dal libro di Papa Francesco Vi chiedo in nome di Dio. Dieci preghiere per un futuro di speranza, ed. Piemme 2022

La guerra è il segno più chiaro della disumanità. […]

Il magistero della Chiesa non ha risparmiato parole nel condannare la crudeltà della guerra e, nel corso del XIX e del XX secolo, i miei predecessori l'hanno definita "un flagello", che "mai" può risolvere i problemi tra le nazioni; hanno affermato che la sua esplosione è una "inutile strage" con cui "tutto può essere perduto" e che, in definitiva, "è sempre una sconfitta dell'umanità". Oggi, mentre chiedo in nome di Dio che si metta fine alla follia crudele della guerra, considero inoltre la sua persistenza tra noi come il vero fallimento della politica.

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Perché non ci riusciamo?

21 Gennaio 2023
21 Gennaio 2023
Visite: 339

Pubblichiamo le considerazioni di Giancarla Codrignani sulle domande di Esodo.

1) L’incarnazione come “legge della storia” testimonia che chi è venuto “per la salvezza di tutti” ha assunto la condizione umana comune, quella di allora come quella di oggi, evidentemente con i suoi limiti. Possiamo dire che tutto resta nel peccato? Il peccato “originale” è simbolico: occorre la volontà non solo individuale del male se la pandemia è naturale (viviamo in un pianeta collocato nel cosmo di cui non sappiamo ancora molto), ma la guerra no. La guerra è il male per tutti, per i cristiani perché estranea dal dogma dell’amore. Che riguarda l’umanità nel suo processo di crescita ma anche l’individuo nella coscienza libera (della “libertà dei figli di Dio”).

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Presentazione del Rapporto annuale 2022 sull'Economia dell'immigrazione

19 Gennaio 2023
17 Gennaio 2023
Visite: 435

di Enrico Di Pasquale, Fondazione Leone Moressa

L’espressione “Resilienza” descrive la capacità di resistere a un evento traumatico, adattandosi e modificando la propria condizione di partenza, ed è la parola chiave della ripresa economica post-pandemia, caratterizzata dagli investimenti europei del Next Generation EU. Nonostante le perduranti incertezze legate ai possibili riverberi della pandemia e agli effetti della guerra in Ucraina, gli investimenti previsti dovrebbero portare a un’Italia più competitiva e sostenibile.

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Nessuna guerra è innocente

16 Gennaio 2023
16 Gennaio 2023
Visite: 339

Continuiamo la nostra riflessione "a monte" delle contingenze su alcune domande di fondo sul tema della pace con l'intervento di Piero Stefani   

1. Il cristiano di fronte al male nella storia o meglio dentro il male. Riprendendo Bonhoeffer, che considera l’incarnazione come legge della storia, il cristiano sa che qualsiasi azione compia rimane nel peccato. Nella storia non si pone l’alternativa astratta tra il Bene assoluto e il Male assoluto. Qualsiasi azione facciamo per compiere il bene si rimane nella situazione di peccato: comporta assumere il rischio della scelta personale nella situazione concreta con la fede nella misericordia di Cristo che ha preso su di sé il peccato e lo ha vinto.

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