Filosofia minima del pendolare 
di Bjorn Larsson 
Iperborea 2025

“Nel complesso comunque gli sembra che si possano fare molte osservazioni di portata esistenziale durante i viaggi da pendolare. Se solo si hanno occhi per vedere e orecchie per ascoltare”.
Partirei da questa citazione del libro Filosofia minima del pendolare di Bjorn Larsson per presentare libro e autore. Larsson è uno scrittore, professore e velista che per quarant’anni ha viaggiato per lavoro e per amore. L’ha fermato solo il covid. Ed è proprio durante il covid che ha preso forma questo libro. Il libro racconta, in modo a volte ironico e divertente, le avventure e le disavventure di chi è costretto (o decide liberamente, qui sta una differenza) a viaggiare quotidianamente. Questi viaggi, in autobus, treno, navi e/o aereo occupano così un certo numero di giorni, mesi, anni dell’“unica vita” delle persone.

Larsson racconta aneddoti e dettagli molto simpatici e condivisibili per esperienza diretta. Per esempio si sofferma sui nomi dei treni: e come non pensare ai nomi dei treni nostrani, come le Frecce o i Rock? O al suggerimento posto anche in quarta di copertina: prendete sempre il primo treno che passa perché non si sa mai cosa succede dopo. Sottoscrivo.
Ma il viaggio da pendolare dà spunto a Larsson per fare anche osservazioni politiche, ambientali, emotive, sociali che nascono dallo sguardo del testimone, così si definisce. E il fatto che abbia viaggiato per quarant’anni gli e ci consente di renderci conto dei cambiamenti accaduti e vissuti, per esempio di come è cambiato il mondo con i telefoni cellulari e le connessioni di internet.

Mi ha colpito però un particolare, perché estraneo alla mia esperienza quotidiana: Larsson viaggia da solo. Si può, e mi pare faccia la differenza, pendolare in compagnia: il viaggio diventa allora anche occasione di portarsi avanti sul lavoro o scambiare opinioni e riflessioni su quanto succede nel mondo.
Tra le tante osservazioni che l’Autore fa vedere e sentire mi piace chiudere con le sue conclusioni stesse: chi viaggia come pendolare è come se non avesse una casa, neanche una madrepatria, perché il mondo è la sua casa. E questa intuizione, particolarmente oggi, mi sembra una intuizione che vale… i viaggi! 

di Anna Urbani

Bjorn Larsson
Filosofia minima del pendolare
Iperborea 2025, pp. 224, euro 18,00