di Gianni Manziega

Ora che ho superato gli ottanta, inevitabilmente, voltandomi indietro, rivedo i volti di qualificati intellettuali non più in vita, scrittori e saggisti prevalentemente nel campo della filosofia e della teologia, che hanno collaborato con la rivista Esodo, di cui sono direttore redazionale, e che hanno lasciato traccia nel cammino della nostra ricerca: Germano Pattaro, Benedetto Calati, Luigi Sartori, Amos Luzzatto, Carlo Molari, Pino Goisis, (forse ne dimentico qualcuno)... e ora Giannino Piana. 

Nella recensione presentata nel nostro sito di uno degli ultimi libri di Giannino Piana e di un libro che alcuni teologi gli hanno dedicato (1), abbiamo definito Giannino Piana "una figura di intellettuale e di maestro di vita", che ha contribuito a un radicale rinnovamento della teologia morale con un nuovo rapporto tra etica della fede ed etica umana fondata sulla ragione e sul riconoscimento dell’autonomia delle realtà terrestri, il rapporto tra Parola di Dio ed esperienza umana, insegnando a “usare” la teologia integrata alle diverse discipline etiche, sociali e antropologiche, per affrontare i problemi dell’esistenza e della società senza facili soluzioni, ma imparando la responsabilità personale e comunitaria. Numerose le sue pubblicazioni di carattere sistematico e su tematiche specifiche quali il testamento biologico, l’omosessualità, la responsabilità, la bioetica, la sessualità, la politica e l’economia, il progresso scientifico e tecnologico...
Ha collaborato con diverse riviste, tra le quali Esodo, curando anche una rubrica in questo nostro sito con riflessioni preziose e puntuali. Di questo lo ringrazio a nome di tutto il gruppo "esodino". Ma accanto alla profondità innovativa del suo pensiero non posso non ricordare la sua grande disponibilità nel rispondere pienamente e prontamente alle nostre domande, relative sia all’approccio metodologico sia a questioni di grande rilevanza e attualità. Ricordo in particolare la sua gentilezza e mitezza, che caratterizzava le relazioni personali con ciascuno di noi, e che continua a improntare i suoi interventi che conserviamo e rileggiamo in "questi tempi incerti”.

Ho avuto la fortuna di essergli amico da tempi molto lontani, quando, in un seminario organizzato dai preti operai, ho avuto modo di apprezzare la sua sapienza. Un'amicizia atipica, prevalentemente "non in presenza", come si direbbe oggi: incontri in occasione di qualche dibattito, messaggi via mail. Lo scambio è sempre stato improntato all'ascolto cordiale. Quando, circa un anno fa, con lucidità mi ha detto che il suo destino era ormai segnato e sarebbe vissuto ancora per pochissimi mesi, ho provato un dolore sincero: Esodo perdeva un collaboratore ricercato, io perdevo un amico.

 

Nota

1) Un'etica per tempi incerti. Giannino Piana, teologo. AA.VV. Postfazione di Gianfranco Ravasi, Cittadella editrice, 2021; Etiche della responsabilità, Giannino Piana, Cittadella Ed., 2019.