Il testo seguente è la trascrizione dal video-messaggio che il biblista e teologo brasiliano Marcelo Barros ha inviato ai partecipanti all'incontro del 25 settembre 2022 ad Altino.

Voi fratelli e sorelle carissime perdonatemi di non poter restare con voi in questo incontro così importante. Mi dispiace molto questa sorpresa che mi impedisce di essere lì con voi.

Domando anche scusa e perdono ai miei carissimi fratelli e sorelle: Giuliana Martirani, Lorenzo Raniero, Daniele Bonesso, Carlo Bolpin, Michele Dottii e tutti voi che siete lì che vi aspettavate che io potessi essere lì.

Penso che parlare della grammatica del dialogo oggi, è mettersi nella scuola della sinodalità come Papa Francesco propone alla chiesa e credo non soltanto alla chiesa, ma al mondo attuale perché possiamo cambiare la cultura della società.
Josè Saramago, scrittore portoghese premio Nobel per la pace, ha scritto un romanzo nel quale le persone all'improvviso diventavano cieche, non potevano più vedere nulla. Io penso che oggi viviamo in un mondo dove le persone, tutti noi, abbiamo preso la pandemia del non ascoltare.
E’ fondamentale che la grammatica del dialogo inizi con la lettera A di “ascoltare”, ascoltare anche interiormente, ascoltare i diversi ascoltare le comunità dei popoli originari, ascoltare i poveri del mondo, che fanno la storia che gridano assieme alla madre terra, che ci domandano giustizia, pace e salvaguardia del creato.
Penso che questa grammatica del dialogo soprattutto la impariamo con il cuore, è un dialogo interculturale, intra religioso, intrapersonale, nell’arte dell’ascolto, della parola fatta carne nella nostra vita, possiamo camminare insieme un cammino sinodale della fede e della cittadinanza.
Dio vi benedica tutte e tutti. Grazie di cuore!