Carne di donna. Raccontando Maria di Nazaret  
di Simona Segoloni Ruta 
IPL 2021

Non mi è mai piaciuta Maria di Nazaret, o meglio quella donna interpretata da duemila anni di pensiero cattolico, maschile e maschilista, clericale e patriarcale che la descrive vergine e madre, obbediente e sottomessa, regina della chiesa e della casa. Maria è stata nei secoli citata, raffigurata, osannata, invocata, pregata in tanti modi. Poi c’è stato il Concilio Vaticano II che ha cercato di ricollocare Maria, diciamo così, con i piedi per terra, giù dai piedistalli dove era stata messa dalla cultura dei tempi, e dentro le Scritture e il suo popolo, Israele. Ma sappiamo come è stata la ricezione del Concilio in casa cattolica. Perciò, dalla fine del secolo scorso a oggi, sono state le teologhe femministe a fare veramente cambiare le cose, collocando Maria nel suo contesto in un modo meno condizionato dal pensiero unico del patriarcato e raccontandola a partire da ciascuna di loro e da lei.

Simona Segoloni Ruta, una di queste teologhe, teologa e femminista, moglie e madre, ha provato a  dare voce e corpo a Maria di Nazaret, figlia di Israele e madre di Gesù, il Messia dei cristiani, in un modo certamente originale, nel libro Carne di donna, raccontando Maria di Nazaret.

Il racconto è in prima persona: Segoloni ha cercato di entrare nel vissuto di Maria a partire da ciò che condivide con lei, prima di tutto l'essere donna, e quindi anche (ma non solo) madre, da ciò che raccontano il primo e il secondo Testamento e dal fatto di appartenere al popolo di Israele e quindi di vivere dentro un contesto preciso di fede. L’Autrice ci accompagna lungo tutta la vita di Maria facendola sentire finalmente vicina all’esperienza delle donne, che, come lei, si impegnano per capire, per raccontare, per consolare, per amare, per trasformare il mondo, sono cioè discepole, apostole e profetesse. 
Alcuni capitoli sono introdotti da chiavi di lettura, per aiutare il lettore a capire il motivo del riferimento a certi testi biblici, e tutti sono conclusi da un contrappunto, che, come in musica, serve a sottolineare la parte narrativa precedente in modo da far risaltare le differenze con le interpretazioni tradizionali.

Maria è una donna ebrea, e lo è per sempre – si potrebbe dire parafrasando il documento vaticano. Si comprende meglio ciò che le accade e come lo vive, se si tiene ben presente questa premessa. Tutto quello che si è aggiunto, è in più e va attentamente riconsiderato.

di Anna Urbani

Simona Segoloni Ruta
Carne di donna. Raccontando Maria di Nazaret  

ITL 2021, pp. 160, euro 18,00