Il parroco "di frontiera" don Lorenzo Russo, della Parrocchia San Francesco d'Assisi a Floridia (Siracusa), ha deciso di scrivere ai propri fedeli e nello specifico a chi ha "esultato" per l'ordinanza - ora sospesa da Tar - del Presidente regionale Nello Musemeci. 

“Scrivo ai miei Parrocchiani, a quanti tra questi oggi gioiscono per l’ordinanza di Musumeci convinti da domani di essersi liberati del problema delle migrazioni, a quanti osannano scelte politiche che non fanno il bene dei poveri di questo mondo ma guardano solo al proprio interesse.

A voi dico: non venite a Messa, state perdendo tempo! Non giova a nulla battervi il petto, ascoltare la Parola del Vangelo, nutrirvi dell’Eucarestia. La vostra ipocrisia vi precede. Chiedete coerenza a chi vi circonda, imparate voi ad essere coerenti con la fede che dite di professare. Sennò saremo solo come i “sepolcri imbiancati” di cui parla Gesù: che si lasciano ammirare dalla gente per la loro bellezza esteriore, ma che all’interno custodiscono solo odore di morte. Convertiamoci al Vangelo, fratelli miei! Un giorno dovremo dare conto a Dio di tutto, delle parole come dei silenzi! Sull’amore saremo giudicati!“

Quella di don Lorenzo Russo è solo una delle reazioni della chiesa siciliana all'ordinanza di Musumeci. La Caritas e l'ufficio Migrantes dell'arcidiocesi di Palermo esprimono "forte preoccupazione e fermo dissenso" in un Messaggio del 22 agosto. "Ciò che preoccupa nel testo del provvedimento, e nelle dichiarazioni rese alla stampa per presentarlo - spiegano - è l'argomentazione solo in apparenza logica ma in realtà deficitaria sul piano razionale, nonché su quello umano ed evangelico. Il disagio, il dolore, la fatica vengono giustamente attribuiti agli abitanti delle nostre isole senza prendere però in considerazione anche lo stato e il destino di migliaia di donne, di bambini e di uomini in fuga dalla fame e dalle guerre, che concludono in Sicilia, in maniera indegna, un lungo esodo in cerca di libertà e di vita buona". Dura anche la reazione del delegato della Conferenza episcopale siciliana per le migrazioni: "Semplifica la complessità dei problemi relativi al Covid, individuando la loro soluzione nella chiusura ai migranti e rischiando uno scontro tra istituzioni, che solo può disorientare e accrescere un clima emotivo e superficiale".