Contributi sinodali raccolti da REALTA’ SOCIALI E CULTURALI che operano nel nostro territorio della Diocesi di Venezia.   

Chi siamo
Dalle più diverse provenienze e appartenenze sociali, abbiamo chiesto all’Associazione Esodo di aiutarci a metterci in rete per contribuire al processo sinodale con le riflessioni sia di singole persone che di gruppi e associazioni. Ne è nato un percorso di ricerca che consegniamo ora all’equipe sinodale del Patriarcato di Venezia con l’intento di contribuire a rendere migliore e più profetica la chiesa, a partire da quella delle nostre comunità e da quella veneziana. 
Presentiamo una sintesi delle riflessioni e i contributi che alcuni gruppi e singoli hanno scritto.

“Nella Chiesa e nella società siamo fianco a fianco sulla stessa strada. Siamo compagni di strada con tutti” (Vademecum sinodale Il Sinodo ci offre l’opportunità di diventare Chiesa dell’ascolto e della vicinanza). Una chiesa “in uscita” nelle periferie ritenute più lontane, per aprire il cuore e l’orecchio a quanti, per diversi motivi, sono rimasti ai margini della vita ecclesiale. E ascoltarli davvero, senza imporre nulla di preconfezionato” (I vescovi italiani all’Assemblea generale del 25 novembre 2021). 
Ci siamo messi in ascolto di questo invito dello Spirito e come Associazione Esodo, in collaborazione con un gruppo di preti e laici1, abbiamo accolto l’invito alcuni gruppi e persone della chiesa e della società veneziana di “uscire” e di avviare un “cammino” comune con singoli e associazioni dei diversi ambienti in cui le persone vivono, s’incontrano e curano, studiano e lavorano. Abbiamo coinvolto nella nostra città, una settantina di realtà e singole persone significative che hanno offerto un contributo al Sinodo.

Sintesi contributi pervenuti e stimoli

Ci IMPEGNIAMO nella Chiesa e le CHIEDIAMO di superare le attuali criticità
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La Chiesa locale non è presente nella società, ha paura della diversità.
Le chiediamo di aprirsi alle diversità culturali, religiose e etiche.
Abbiamo speranza che la Chiesa diventi un luogo aperto, dove tutti si sentano a casa e possano partecipare; una Chiesa che ascolta, una Chiesa della vicinanza.
Deve essere attiva sui temi ambientali, sulla pace, sulle disuguaglianze non solo con attività caritative e attente ai soli bisogni materiali ma deve impegnarsi nella tutela dei diritti (advocacy).
Le Comunità cristiane siano testimoni e seme di pacificazione, di amore, comprensione, condivisione, di sobrietà e essenzialità, povertà...; siano capaci di accoglienza in tutte le relazioni di amore

La Chiesa dovrebbe favorire e sostenere l'impresa etica e sostenibile
La Chiesa Cattolica dovrebbe impegnarsi a fondo per favorire l’etica dell’impresa e del fare impresa, anche promovendo la sensibilità del legislatore nell’adottare interventi normativi in tal senso. Diocesi e Parrocchie dovrebbero rimettere occhi e orecchi sui temi problemi concreti del mondo del lavoro dei loro territori.

La donna conta poco nella Chiesa
La Chiesa in tutti questi anni di cristianesimo non ha tenuto conto della novità di “stile” che Gesù ha portato. Essa ha sempre trattato le donne con sospetto e, a volte, con disprezzo e comunque come subalterne.
La chiesa è una società costruita su un modello maschile misogino gerarchico-piramidale.
Chiediamo che la struttura della Chiesa sia completamente modificata alla radice, per costruire un modello nuovo che comprenda entrambi i sessi: manca il riconoscimento della parità della donna.

Il clero è lontano dai problemi dei laici, esercita il potere e non il servizio, giudica e non ascolta
Tutto il clero deve mettersi in discussione in quanto esercita un giudizio morale spesso basato su principi astratti che non considerano la realtà effettiva delle persone e che condizionano le coscienze: questo non è più accettabile.
Occorre cambiare atteggiamento anche su divorziati e separati, omosessuali, superando moralismo e vecchi schemi.
Nella chiesa vi sono molti scandali, non fa quanto necessario contro la pedofilia tra le sue mura e non abbastanza contro la violenza domestica che subiscono spesso le donne nella famiglia.

La Parola di Dio raramente è al centro della vita delle comunità
Vanno ripensate le forme di spiritualità e di partecipazione alla Messa e a tutta la liturgia.
E' necessario lo studio delle Scritture.

Più forza per testimoniare la fedeltà al Vangelo
Ci vuole più Coraggio nel condannare gli armamenti e c’è troppo silenzio nell’intolleranza e discriminazione verso persone migranti, nella difesa libertà e pluralità religiosa, più garanzia e spazi per culto altre religioni.
Aprire alla comunità tutti gli immobili che la Chiesa ha e non usa per farli diventare beni pubblici, soprattutto per i poveri.

Suore e preti sono soli
Attenzione a preti e suore: condizioni di solitudine, difficoltà, invecchiamento; cambiare la formazione a partire da quella in seminario che non abitua alla collaborazione al camminare assieme, all’ascolto.
Il futuro presbitero viene formato in seminario, ambiente chiuso e rigorosamente maschile, dove le donne non hanno accesso e non si possono conoscere perché non si frequentano nella quotidianità e dove il giovane o meno giovane seminarista, nutre spesso paura verso il femminile e disprezzo.

La Chiesa che sogniamo
La chiesa deve essere famiglia di persone che hanno pari dignità (tutti siamo sacerdoti / re / profeti) anche se con ruoli diversi.
Tutti i ruoli e funzioni, anche e soprattutto quelli di responsabilità, devono essere vissuti come servizio e vanno esplicitati e condivisi con i partecipanti all'assemblea domenicale.


Nota

1. 
La segreteria organizzativa è composta dai componenti dell’Associazione Esodo e da Manuel Basso, Giorgio Brunello, Cecilia Cortesia, Sandro Funes e Agnese Rosa.