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a cura di Gianni Manziega, Lucia Scrivanti
Forse si tratta di percezione errata della realtà, ma a noi sembra che la violenza nel mondo stia diffondendosi sempre di più, sfilacciando la rete dei rapporti personali e la serena convivenza tra interi popoli. Ci sconvolgono le immagini di alcune delle oltre 50 guerre guerreggiate oggi nel mondo - “la terza guerra mondiale a pezzi”, aveva sentenziato papa Francesco nel 2014 durante la visita al cimitero militare di Redipuglia - che seminano quotidianamente morti, persino bambini e donne e anziani e civili inermi, distruzioni di intere città, sconvolgimento degli ecosistemi...; ci preoccupa inoltre il moltiplicarsi di diverse forme di violenza nelle relazioni personali.
Nell'attuale scenario mondiale, che appare pesantemente segnato dalle guerre e dall'ingiustizia, e al diffondersi di un clima di rabbia e di rancori repressi, al male si contrappone il male, alla violenza si contrappone violenza. È messa tragicamente in crisi la convivenza pacifica nell’intero pianeta. Come è possibile ricostruire sulle macerie e ricucire l'umanità lacerata? È necessario trovare la strada della possibile riconciliazione. Ma ci può essere riconciliazione senza perdono?