Proseguendo sulla traccia delle tematiche, approfondite soprattutto negli ultimi anni dalla rivista e in sintonia con le finalità statutarie dell’associazione, Esodo intende sviluppare, nel periodico, nel sito web e attraverso le iniziative periodicamente realizzate dall’associazione, alcune aree tematiche relative a dimensioni antropologiche e ad aspetti significativi che, specie in conseguenza dell’azione di Papa Francesco, sta vivendo la Chiesa e, in un più ampio scenario, l’insieme del cristianesimo. Volendo sintetizzare tali tematiche nei termini di guida simbolica si è ritenuto di intestare con “restare umani” la prima dimensione, la seconda con “Futuro del cristianesimo”, la terza con “Donne e uomini in cammino”. 

     Il richiamo a restare umani si ritiene debba inoltrarsi sempre più nel profondo delle ferite che l’umanità, vicina e geograficamente lontana, sta soffrendo in più parti del proprio corpo e che reclamano risposte civili, sociali, economiche e politiche all’insegna della solidarietà e della riaffermazione di un’etica di convivenza tra le persone e tra i popoli che ribadisca il “riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, quale fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”, così come sottolineato dal preambolo della Dichiarazione universale dei diritti umani. Ma non solo, si ritiene che vada attentamente approfondita l’inquietante questione etica dello sviluppo della tecnica, nelle sue diverse manifestazioni nell’esistenza delle persone e nelle scelte sempre più operative inerenti la vita e la morte degli esseri umani.

     Sulla Chiesa e sul cristianesimo e sul futuro intrecciato di ambedue molte sono le questioni aperte. L’azione di Papa Francesco sta indubbiamente contribuendo a una riscoperta delle radici della predicazione profetica di Gesù e pure a una rilettura dei significati simbolici biblici favorendo una riformulazione della teologia, oggi ancora prevalentemente dogmatica, nella direzione di una primaria attenzione alle concrete esistenze umane e ai contesti sociali di vita delle persone rivitalizzando in tal modo la dimensione pastorale del messaggio di Gesù. Conseguente diviene la critica al clericalismo e la riflessione sulla problematica inerente la relazione tra donne e uomini nella Chiesa.Tale cambiamento sta provocando, accanto a nuovi e interessanti sviluppi e riconoscimenti in ampie componenti dell’ambito cattolico e più ampiamente cristiano (altresì incoraggiando virtuosi rapporti con le ulteriori religioni monoteiste), altrettante reazioni critiche soprattutto da parte di settori della cattolicità fortemente ancorati a dimensioni per l’appunto dogmatiche e legaliste. Assai significativo che a codesti settori si siano accodate forze politiche, associazioni pseudo-culturali, organi di stampa di matrice esplicitamente conservatrice che nell’impeto reazionario hanno pure ritenuto di usare e strumentalizzare molti simboli presenti nella religiosità popolare, trasformando così in idolo la divinità.Anche per quest’ultimo motivo appare opportuno riprendere il tema del rapporto tra fede e politica che rimanda alla costante tensione tra la radicale alterità della fede, nei suoi significati più profondi e l’impegno “nel mondo” (senza essere “del mondo”) per la difesa dei poveri, della giustizia, della pace. Sulla questione “Futuro del cristianesimo” è stato avviato un gruppo di lavoro per un programma di attività per tutto il prossimo anno con incontri pubblici e un convegno finale.

     Riguardo al tema Donne e uomini in cammino vogliamo continuare l’impegno assunto dalla nostra rivista già da tempo in questo campo. Incalzano sfide che i contesti politici, religiosi e culturali ci pongono drammaticamente. Una società malata coltiva all’origine relazioni malate tra donne e uomini nella famiglia in primis e poi in ogni settore. Siamo cristiane e cristiani: Gesù ci dona, con i suoi gesti e parole, una luce che sprigiona una libertà straordinaria dai pregiudizi sessisti. Dunque non possiamo sottrarci alla domanda improcrastinabile di alzare il velo sull’asfissiante cultura patriarcale in cui siamo immersi, su rapporti tra donne e uomini contraddistinti da stereotipi tossici, ingiuriosi e distruttivi per le donne soprattutto, ma mortificanti e amputanti anche per gli uomini. Il tema del resto è ormai all’orizzonte in tutte le chiese e comunità di fede, insieme a quello degli abusi su minori (maschi e femmine) e a quello dell’accoglienza di persone LGBTQ.    

     Ebbene, sull’insieme dei temi descritti vi è l’impegno di Esodo nelle sue diverse manifestazioni (rivista, sito web e associazione) di un continuo approfondimento che assume valore a condizione di un’ampia e costruttiva partecipazione da parte dei lettori della rivista e di coloro che si accostano al sito web ritenendolo un’utile fonte di informazione e risorsa per la propria formazione personale. È per tale motivo che è particolarmente apprezzato l’invio di contributi, indicazioni, proposte di argomenti da trattare nella rivista e nel medesimo sito web, sito che s’intende sempre più valorizzare come ambito di confronto e di servizio alle persone (al di là del proprio credo), alle associazioni, agli organismi parrocchiali che ritengono che il nutrimento del proprio pensiero rappresenti la migliore modalità per dare significato alle proprie esperienze di vita.

 

AREE TEMATICHE

 

Proseguendo sulla traccia delle tematiche, approfondite soprattutto negli ultimi anni dalla rivista e in sintonia con le finalità statutarie dell’associazione, Esodo intende sviluppare, nel periodico, nel sito web e attraverso le iniziative periodicamente realizzate dall’associazione, alcune aree tematiche relative a dimensioni antropologiche e ad aspetti significativi che, specie in conseguenza dell’azione di Papa Francesco, sta vivendo la Chiesa e, in un più ampio scenario, l’insieme del cristianesimo.

Volendo sintetizzare tali tematiche nei termini di guida simbolica si è ritenuto di intestare con “restare umani” la prima dimensione, la seconda con “Futuro del cristianesimo”, la terza con “Donne e uomini in cammino”.

 

Il richiamo a restare umani si ritiene debba inoltrarsi sempre più nel profondo delle ferite che l’umanità, vicina e geograficamente lontana, sta soffrendo in più parti del proprio corpo e che reclamano risposte civili, sociali, economiche e politiche all’insegna della solidarietà e della riaffermazione di un’etica di convivenza tra le persone e tra i popoli che ribadisca il “riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, quale fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”, così come sottolineato dal preambolo della Dichiarazione universale dei diritti umani. Ma non solo, si ritiene che vada attentamente approfondita l’inquietante questione etica dello sviluppo della tecnica, nelle sue diverse manifestazioni nell’esistenza delle persone e nelle scelte sempre più operative inerenti la vita e la morte degli esseri umani.

 

Sulla Chiesa e sul cristianesimo e sul futuro intrecciato di ambedue molte sono le questioni aperte.

L’azione di Papa Francesco sta indubbiamente contribuendo a una riscoperta delle radici della predicazione profetica di Gesù e pure a una rilettura dei significati simbolici biblici favorendo una riformulazione della teologia, oggi ancora prevalentemente dogmatica, nella direzione di una primaria attenzione alle concrete esistenze umane e ai contesti sociali di vita delle persone rivitalizzando in tal modo la dimensione pastorale del messaggio di Gesù. Conseguente diviene la critica al clericalismo e la riflessione sulla problematica inerente la relazione tra donne e uomini nella Chiesa.

Tale cambiamento sta provocando, accanto a nuovi e interessanti sviluppi e riconoscimenti in ampie componenti dell’ambito cattolico e più ampiamente cristiano (altresì incoraggiando virtuosi rapporti con le ulteriori religioni monoteiste), altrettante reazioni critiche soprattutto da parte di settori della cattolicità fortemente ancorati a dimensioni per l’appunto dogmatiche e legaliste. Assai significativo che a codesti settori si siano accodate forze politiche, associazioni pseudo-culturali, organi di stampa di matrice esplicitamente conservatrice che nell’impeto reazionario hanno pure ritenuto di usare e strumentalizzare molti simboli presenti nella religiosità popolare, trasformando così in idolo la divinità.

Anche per quest’ultimo motivo appare opportuno riprendere il tema del rapporto tra fede e politica che rimanda alla costante tensione tra la radicale alterità della fede, nei suoi significati più profondi e l’impegno “nel mondo” (senza essere “del mondo”) per la difesa dei poveri, della giustizia, della pace.

Sulla questione “Futuro del cristianesimo” è stato avviato un gruppo di lavoro per un programma di attività per tutto il prossimo anno con incontri pubblici e un convegno finale.

 

Riguardo al tema Donne e uomini in cammino vogliamo continuare l’impegno assunto dalla nostra rivista già da tempo in questo campo. Incalzano sfide che i contesti politici, religiosi e culturali ci pongono drammaticamente. Una società malata coltiva all’origine relazioni malate tra donne e uomini nella famiglia in primis e poi in ogni settore. Siamo cristiane e cristiani: Gesù ci dona, con i suoi gesti e parole, una luce che sprigiona una libertà straordinaria dai pregiudizi sessisti. Dunque non possiamo sottrarci alla domanda improcrastinabile di alzare il velo sull’asfissiante cultura patriarcale in cui siamo immersi, su rapporti tra donne e uomini contraddistinti da stereotipi tossici, ingiuriosi e distruttivi per le donne soprattutto, ma mortificanti e amputanti anche per gli uomini. Il tema del resto è ormai all’orizzonte in tutte le chiese e comunità di fede, insieme a quello degli abusi su minori (maschi e femmine) e a quello dell’accoglienza di persone LGBTQ.    

 

Ebbene, sull’insieme dei temi descritti vi è l’impegno di Esodo nelle sue diverse manifestazioni (rivista, sito web e associazione) di un continuo approfondimento che assume valore a condizione di un’ampia e costruttiva partecipazione da parte dei lettori della rivista e di coloro che si accostano al sito web ritenendolo un’utile fonte di informazione e risorsa per la propria formazione personale. È per tale motivo che è particolarmente apprezzato l’invio di contributi, indicazioni, proposte di argomenti da trattare nella rivista e nel medesimo sito web, sito che s’intende sempre più valorizzare come ambito di confronto e di servizio alle persone (al di là del proprio credo), alle associazioni, agli organismi parrocchiali che ritengono che il nutrimento del proprio pensiero rappresenti la migliore modalità per dare significato alle proprie esperienze di vita.