futuro del cristianesimo
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di Jean Louis Ska
La rappresentazione di san Matteo guidato da un angelo mentre sta scrivendo il vangelo è tradizionale. Vi sono molti esempi dello stesso tipo che corrispondono a una teoria dell’ispirazione molto antica, quella dell’ispirazione verbale: lo Spirito Santo avrebbe letteralmente “dettato” agli agiografi, gli autori sacri, ogni parola e ogni frase dei libri contenuti nella Sacra Scrittura. Ne abbiamo alcune testimonianze, ad esempio negli scritti di Gerolamo e di Agostino:
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Contributi sinodali raccolti da REALTA’ SOCIALI E CULTURALI che operano nel nostro territorio della Diocesi di Venezia.
Chi siamo
Dalle più diverse provenienze e appartenenze sociali, abbiamo chiesto all’Associazione Esodo di aiutarci a metterci in rete per contribuire al processo sinodale con le riflessioni sia di singole persone che di gruppi e associazioni. Ne è nato un percorso di ricerca che consegniamo ora all’equipe sinodale del Patriarcato di Venezia con l’intento di contribuire a rendere migliore e più profetica la chiesa, a partire da quella delle nostre comunità e da quella veneziana.
Presentiamo una sintesi delle riflessioni e i contributi che alcuni gruppi e singoli hanno scritto.
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Quale era l’attesa messianica del popolo ebraico, in che cosa consisteva la loro speranza? Era nella liberazione dal giogo straniero o in qualcosa d’altro? E oggi?
La domanda ha un limite oggettivo legato alla presenza di troppi singolari. Il popolo ebraico nel I secolo e.v. era una realtà molto articolata; si pensi alla polarità diaspora-terra d'Israele, quest'ultima, a sua volta, sensibilmente differenziata tra Giudea e Galilea (senza contare il caso a sé della Samaria).
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di Enzo Pace
Immaginiamo di avere davanti agli occhi una mappa del Veneto con diverse bandierine colorate. Ciascuna ci segnala la presenza di un luogo di culto. A ogni colore corrisponde una religione. A prima vista la nostra retina sarebbe colpita dalla densità delle bandierine bianche che ci indicano, per tradizione, la diffusa presenza del cattolicesimo. Ancora oggi, infatti, su una superficie di 18.345 chilometri quadrati, su cui risiedono quasi cinque milioni di persone, le parrocchie sono 2.144.
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di Carlo Bolpin
Siamo nel pieno del percorso sinodale. Si è avviata quella “creatività” auspicata da papa Francesco? O sta prevalendo un clima di stanchezza, di pessimismo e di sfiducia sulle possibilità di far sentire la propria voce all'interno delle strutture piramidali della chiesa ufficiale? Spero di sbagliare ma mi pare che, ben che vada, si resti tra “fare perché bisogna” e l’improvvisazione e lo spontaneismo della buona volontà di sperare.
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Carlo Molari ha accompagnato il nostro lavoro di ricerca con amicizia, grande disponibilità all'ascolto paziente dei continui nostri interrogativi, a cui rispondeva aiutandoci a capire, valorizzando anche i nostri dubbi. Molti sono i suoi preziosi contributi nella rivista e negli incontri. Pubblichiamo un suo ricordo di Brunetto Salvarani, pubblicato su SettimanaNews il 20 febbraio 2022.
Carlo Molari
Alla metà degli anni Ottanta l’editrice Marietti ebbe l’idea di invitare dieci illustri teologi italiani a stendere delle testimonianze sul senso del loro lavoro, che finirono in un bel libro dal titolo Essere teologi oggi.
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Dallo “spirito di Dio” allo Spirito Santo
“Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti”. Così recita la terza parte del nostro credo, nella forma decisa dal concilio di Costantinopoli (381) con l’aggiunta occidentale del Filioque, “e dal Figlio”. La nostra domanda, tuttavia, non porta su questa famosa disputa fra chiesa ortodossa e chiesa cattolica romana. Vorremmo tracciare la via che conduce dalle prime apparizioni dello spirito di Dio nell’Antico Testamento fino alle formulazioni del nostro credo, dallo “spirito di Dio che aleggiava sulle acque” (Gn 1,2) allo Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio. In questa pagina possiamo solo accennare alle principali tappe di tale evoluzione.
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di Fulvio Ferrario
La lettura di Bonhoeffer riesce sempre ad affascinare, soprattutto a motivo del talento del teologo per le formulazioni incisive e dell'intreccio assolutamente particolare tra teologia e biografia. Mentre però testi come Sequela (1937) o le lettere dal carcere (redatte tra il 1943 e il 1944 e pubblicate postume col titolo Resistenza e resa) si prestano a diversi livelli di lettura, compresi alcuni che non richiedono particolari conoscenze teologiche o storiche, l'Etica (che possediamo nella forma di manoscritti incompiuti, redatti tra il 1940 e i primi mesi del 1943) rivela la propria originalità e fecondità anche per l'oggi solo mediante un'analisi più complessa.
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A Marghera la Natività ha trovato spazio nella moschea del centro islamico bengalese. Pubblichiamo un articolo di Romina Gobbo da Avvenire del 29 dicembre 2021.
La Natività trova ospitalità nella moschea di Marghera
Un piccolo presepe intagliato in legno è posato su un tappeto. Chi l’ha collocato lì deve aver pensato che, dopo tanta fatica, la Sacra Famiglia aveva il diritto di essere adagiata su qualcosa di morbido. Un’idea semplice, tenera, ma inconsueta. Perché quel tappeto è uno di quelli che servono per la preghiera islamica, e la cornice è il Centro islamico bengalese di Marghera (Venezia).
La Madonna, san Giuseppe e Gesù bambino sembrano trovarsi a loro agio, con alle spalle l’immagine della Kaaba (il cubo in pietra all’interno della Sacra Moschea che si trova alla Mecca, l’edificio più sacro dell’islam, ndr), e le parole del Corano.
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