L'editoriale
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a cura di Cristina Oriato, Laura Venturelli
Questo numero di Esodo si coordina con quello precedente, entrambi originati da una riflessione su come costruire un mondo di pace, partendo dalla constatazione che la guerra è un male - non necessario e non inevitabile - e che occorre costruire le condizioni per evitarla. Tra queste si individuava e riconosceva nel superamento della sovranità dello Stato Nazione, nella trasformazione e nel potenziamento delle organizzazioni internazionali una fondamentale e inderogabile via per la soluzione dei conflitti e delle guerre. In questa direzione il numero integra un’altra proposta, una metodologia, una scelta possibile: quella della nonviolenza, come opzione soggettiva-individuale e/o come espressione di una scelta collettiva e quindi di una politica della nonviolenza. Occorre infatti capovolgere la logica, risultata fallimentare: “se vuoi la pace prepara la guerra”.
AGENDA
di Carlo Beraldo
Periodicamente in Italia si sviluppano discussioni, che spesso degenerano in veri e propri conflitti tra posizioni in netta contrapposizione ideologica, sul tema dell’aborto. Recentemente la polemica, alimentata dai differenti giudizi sull’inserimento in Francia dell’aborto come diritto costituzionale, è sorta in conseguenza dell’inserimento nel cosiddetto Decreto PNRR 2024, ratificato dal Parlamento nell’ultima settimana di aprile, di un comma che così dice: “Le regioni organizzano i servizi consultoriali nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR e possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità” (Art. 44-quinquies.).
- Categoria: il punto di .....
di Cettina Militello, dal mensile dell'"Osservatore Romano" Donna-Chiesa-Mondo, aprile 2024
La preghiera delle donne ha caratteri diversi e propri? Davvero non lo credo. Alla sua radice, oltre la “domanda”, questo l’etimo, sta il bisogno, l’esperienza di Dio. L’attitudine di chi prega, uomo o donna che sia, è quella di chi sta alla presenza di Colui che da senso profondo al suo esserci al mondo. Lo trova e riconosce nelle creature e nel creato sino addirittura a considerarli, ognuno nel suo genere, come risposta al suo bisogno. Da qui l’idolatria… E poiché nel fluire della storia - e delle culture che l’hanno abitata - a fare la differenza non sono state le donne ma gli uomini, questi ultimi, soprattutto, hanno modulato e regolamentato questo bisogno innato.
- Categoria: futuro del cristianesimo
di Sandra Savogin
Pubblichiamo un profilo di Vinicio Morini (1925-2024), dirigente partigiano, militante politico, impegnato nelle battaglie per la tutela ambientale, promotore culturale. Lettore della rivista e socio di Esodo, molto attento a tutti i nostri temi, da quelli etico-culturali a quelli sulle questioni di fede e di religione, sempre con profondità critica e ampiezza di vedute.
Nato a Mirano nel 1925, si trasferì nel 1938 a Mestre in Via Col di Lana con la famiglia in
- Categoria: restiamo umani
intervista a Stefano Levi Della Torre a cura di Umberto De Giovannangeli in “l’Unità” del 24 aprile 2024
Professor Levi Della Torre, cosa distingue a suo avviso una critica a Israele per ciò che sta perpetrando a Gaza da un atteggiamento antisemita?
La critica a Israele per il massacro a Gaza è doverosa. L’aggressione terribile di Hamas del 7 ottobre ha traumatizzato nel profondo Israele rinnovando memorie dei pogrom e del genocidio e rivelando una sua inattesa vulnerabilità. Israele ha diritto di reagire e difendersi? Negarlo sarebbe un sintomo antisemita. Ma a Gaza e in Cisgiordania Israele ha trasformato la guerra contro Hamas in guerra contro il popolo palestinese su due fronti, quello di Gaza e quello in Cisgiordania.
- Categoria: restiamo umani
Pubblichiamo la lettera che l'imam di Venezia, Hamad Mahamed, ha scritto a papa Francesco in occasione della sua visita.
Mi riempie di gioia il poter essere qui tra i fedeli a darle il benvenuto nella nostra bella città di Venezia e le porgo il saluto della comunità islamica di Venezia e provincia che per lei prova non solo rispetto, ma grande apprezzamento.
La mia grande gioia, come imam e guida spirituale islamica, ha almeno tre motivi:
Prima di tutto perché lei è stato il primo capo della Chiesa cattolica a firmare quello straordinario patto di amore, di pace e di fratellanza con il grande Imam di Al azhar Ahmed Al Taieb, che ha rafforzato un solido rapporto tra leader dei cristiani e dei musulmani basato sulla sincerità, il rispetto e la fratellanza.
- Categoria: futuro del cristianesimo
di Maurizio Ambrosini in “Avvenire” del 18 aprile 2024
Tra le ragioni addotte per celebrare il Patto su immigrazione e asilo appena approvato dal Parlamento europeo, giusto in tempo per poter esibire un risultato in vista delle elezioni di giugno, campeggia la duplice idea di un’Unione Europea assediata dai migranti e di un’Europa meridionale sottoposta a una pressione migratoria eccessiva e sperequata rispetto ai partner centro-settentrionali.
- Categoria: restiamo umani
di Maurizio Ambrosini, in “Avvenire” del 30 marzo 2024
La preoccupazione per i risultati scolastici degli alunni di origine immigrata è fondata. Si tratta di oltre 870.000 iscritti, pari al 10,6% della popolazione scolastica complessiva. Diagnosticare i problemi di abbandono, ritardo scolastico, difficoltà di apprendimento, è il primo e necessario passo per investire in interventi di sostegno e accompagnamento.
- Categoria: restiamo umani
di Beppe Bovo
- Categoria: restiamo umani
Continuiamo la pubblicazione di documenti e articoli sulla complessa e drammatica realtà dei rapporti Israele Palestina, per avere diversi punti di vista*.
di Stefano Levi Della Torre, in Spinweb, Società Psicoanalitica Italiana del 9 febbraio 2024.
Alessandra Ginzburg propone lo scritto che Stefano Levi della Torre, pittore e biblista, nipote di Carlo Levi, ha dedicato al giorno della memoria.
“Questa è una tragica lezione della storia: i discendenti di un popolo perseguitato per secoli dall’Occidente, cristiano e poi razzista, possono diventare al tempo stesso i persecutori e il bastione avanzato dell’Occidente nel mondo arabo.” Edgar Morin. (“La resistenza dello spirito”, La Stampa, 24 gennaio 2024).
”Le vittime che si fanno carnefici”? Fino a ieri, ho sempre obiettato a questa formula accusatoria, per l’incommensurabile sproporzione tra gli atti subiti dagli ebrei come vittime fino alla Shoà, e gli atti compiuti da ebrei come persecutori o carnefici.
- Categoria: restiamo umani
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